Viabilità autostradale – A12 tratto Deiva Marina – Brugnato. Chiusura carreggiata Sud
31 Gennaio 2003
Lotta all’inquinamento. No all’inquinamento d’immagine
3 Febbraio 2003

Un segnale preoccupante per il Governo il fermo dei servizi attuato martedì 28 a Cassino presso la Fiat. In tutta la giornata solo dieci autotreni, rispetto ai duecento che mediamente garantiscono la produzione allo stabilimento, sono stati fatti entrare e, solo grazie alla giudiziosa gestione delle forze dell’ordine presenti e dei rappresentanti delle associazioni, si è evitato che i lavoratori fossero messi in libertà per la mancanza di merci. Motivo del contendere: il mancato rispetto dell’intesa sottoscritta al ministero dei trasporti e la messa in atto da parte dell’impresa committente di comportamenti non in sintonia con quanto convenuto. La terziarizzazione dei servizi di trasporto avviata, non sembra infatti voler attribuire valore aggiunto alle prestazioni della vezione ma piuttosto mira a concentrare i carichi a favore di qualche operatore che si limita a rassegnare agli stessi autotrasportatori, già titolari del contratto diretto, le stesse commesse, a prezzi ridotti, causa la percentuale che si trattengono. Il fenomeno, per ora limitato, sarà attuato da altri committenti, se l’operazione Fiat dovesse andare in porto, anche perché favorendo la figura dell’intermediario, tutte le eventuali azioni di responsabilità sui comportamenti che concorrono pesantemente a favorire i fenomeni di insicurezza sulle strade si ritroverebbero in capo a soggetti non sempre facilmente identificabili. Le conseguenze si scaricherebbero così sui cittadini incolpevoli. Queste delicate evoluzioni avrebbero dovuto essere assegnate alla consulta per l’autotrasporto per farne oggetto del patto per la logistica; ma così, come per i controlli dei mezzi circolanti ai fini di una maggior sicurezza, gli organismi concordati non risultano, dopo cinque mesi, ancora costituiti. Noi, per primi, abbiamo riconosciuto al Governo di aver inserito nella finanziaria le risorse necessarie a coprire i provvedimenti concordati ma: la verifica delle somme esatte messe a disposizione; la predisposizione dei provvedimenti attuativi; l’accertamento delle compatibilità europee;la formalizzazione del riconoscimento del danno per gli ostacoli alla mobilità alpina; la proroga delle norme in atto sull’accesso al mercato; la riforma del sistema tariffario per impedire comportamenti come quelli che hanno determinato l’azione di protesta di Cassino; attendono ancora fatti concreti. Non solo ma l’incontro richiesto ormai da tempo non è stato ancora fissato. La pratica del rinvio non giova alla pace sociale faticosamente raggiunta nel settore il 5 settembre u.s. Non è possibile, per questioni di semplice attuazione, dover attendere che la Presidenza del Consiglio o il Ministro delle infrastrutture, molto attenti ai problemi del comparto ma anche molto coinvolti in altre complesse tematiche, trovino il tempo per seguire le questioni non legate a scelte di politiche generali del trasporto. I rischi di involuzioni, soprattutto con la concomitanza dell’avvio della fase di recupero del bonus fiscale, non devono essere sottovalutati. Quindi per non vanificare quanto di positivo, fino ad oggi, è stato attuato, sarà bene attivarsi in fretta.