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Bonus Fiscale: fatti, misfatti e verit?
22 Maggio 2002
Vertenza Governo. Confermato il TIR DAY per sabato 22 giugno 2002
23 Maggio 2002

In queste ultime settimane si sono registrate manifestazioni ripetute da parte degli autotrasportatori, preoccupati di dover restituire quanto ricevuto a titolo di bonus fiscale da una legge dello Stato negli anni 1992, 93, 94. Il provvedimento, approvato dal Parlamento, anche se solleva molti dubbi interpretativi e non fornisce certezze sulle cifre che dovranno essere restituite allo Stato, stabilisce e detta le norme per la restituzione del bonus fiscale per la gran parte degli operatori del settore, che negli anni anzidetti avevano usufruito del beneficio, anche se non sono più in grado di distorcere la concorrenza. Conftrasporto mette in guardia gli interessati di alcuni meccanismi ingannevoli contenuti nel testo del provvedimento che potrebbero, in ragione di più recenti disposizioni, aprire una serie infinita di contenziosi, che il singolo operatore del settore rischia di ritrovarsi, volendo resistere alle azioni che il ministero competente metterà in atto al fine di recuperare il “quantum” dovuto, a dover sopportare. Come si può notare la “grana bonus” è molto lontano dall’essere risolta. A poco serviranno anche i balletti sulle cifre che si dovranno restituire; gli autotrasportatori non si lasceranno ingannare, anche se non vi è ombra di dubbio che, spalmando su tempi più lunghi la restituzione, questa finisce per divenire più sopportabile. Il problema è un altro e riguarda le condizioni nelle quali si ritrovano le imprese di autotrasporto italiane che continuano a subire le conseguenze di una pesante distorsione della concorrenza sia per i costi più elevati, rispetto a quelli in atto in altri Paesi europei, che per quelli determinati causa l’attraversamento delle Alpi. Di fronte a tali problematiche le imprese vengono chiamate, senza che sia ripreso il confronto a livello politico con il settore, alla restituzione di quanto ricevuto da una legge dello Stato. Questo, vissuto come forte ingiustizia da coloro, e sono la maggior parte, che non sono nella condizione di sopportare più a lungo le condizioni di disagio economico descritte, alimenta stati di tensione da non sottovalutare. Alcuni ipotizzano la chiusura dell’attività; altri si dichiarano disponibili ad effettuare azioni legali sia per le presunte illegittimità del provvedimento ma soprattutto per rivendicare le differenze tariffarie nei confronti delle imprese produttive, che sono state le realtà realmente agevolate con l’introduzione del bonus fiscale; la quasi totalità propende per una azione di blocco generalizzato che finirà per paralizzare l’intero Paese. Le manifestazioni non sono quindi “contro” ma hanno natura preventiva e sono propedeutiche a sollecitare l’interessamento diretto da parte di chi è considerato il vero punto di riferimento della politica del Governo: il Presidente Berlusconi. E’ giunto ormai il tempo che tale vicenda sia portata alla Sua attenzione non solo perché, stante le complessità che presenta non può essere lasciata ad un solo ministro ma soprattutto perché, se dopo le manifestazioni che si terranno (Conftrasporto effettuerà il 15 giugno un “TIR DAY” che movimenterà circa cinquemila tir in tutte le venti regioni italiane) la categoria non avrà registrato un concreto intervento, il passaggio successivo non potrà che essere il fermo nazionale dei servizi. E questo tutti lo dovrebbero voler evitare.