Liberalizzazione autotrasporto. I nuovi padroni delle ferriere

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Incontro con il Governo
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Opinione di Paolo Ugg? – Segretario Generale Conftrasporto.

E’ ripresa con grande virulenza l’azione a favore di una liberalizzazione selvaggia nel settore dell’autotrasporto. Ad aprire la danza, questa volta, ? sceso in campo direttamente il Presidente di Confindustria che durante un convegno, avente per oggetto l’emergenza Alpi, ha pensato bene di attaccare il Governo direttamente, nelle persone del Presidente del Consiglio e del Sottosegretario ?Paolo Mammola? per non aver provveduto a liberalizzare, nel senso voluto da Confindustria.
I toni usati dal D’Amato ci riportano ai comportamenti degli antichi padroni delle ferriere e tendono a ricordare al Governo chi comanda in Italia.
L’azione del presidente di Confindustria ha forse per? altri obiettivi e probabilmente uno ? quello cercare di influenzare la Corte Costituzionale, chiamata nei prossimi giorni a pronunciarsi sulla legittimit? costituzionale dell’art.3 del D.L. 256/2001, che ha interpretato la norma sul contratto scritto di trasporto.
Il D’Amato non ha cercato di comprendere in tutto questo periodo le ragioni degli autotrasportatori instaurando un costruttivo dialogo con le associazioni del settore. Senza mezzi termini ha deciso di entrare a gamba tesa, anche nei confronti dei Giudici costituzionali, indicando con grande senso di misura, a Lui congeniale, quale sia la verit? e le strada maestra.
Sembrano, in sostanza, tornati di moda i tempi in cui i presidenti di Confindustria dettavano ai Governi i comportamenti da tenere. Sulla liberalizzazione tuttavia non si comprende come mai le aspirazioni del ?presidentissimo? si indirizzino solo in alcune direzioni, dimenticandosene altre: l’energia, le ferrovie etc.. Come se esistessero liberalizzazioni di serie ?A? e di serie ?B?.
Tornando all’attacco forsennato sulla normativa dei trasporti, che impedirebbero la realizzazione del libero mercato, emerge un altro elemento che preoccupa il leader degli industriali: l’accoglimento da parte del Governo delle richieste di una liberalizzazione graduata, sulle regole di accesso al mercato e soprattutto del principio di corresponsabilit? sulle condizioni e prezzi del trasporto.
La tanto declamata sicurezza dei cittadini viene dimenticata cos? come le assicurazioni fornite di non voler ricercare un mercato libero e selvaggio. Che Cofferati non abbia tutti i torti?
Confindustria, almeno nei trasporti, vuole restare libera di fare come meglio le aggrada. Non interessano le imprese che andrebbero fallite, i lavoratori che si troverebbero senza lavoro, gli investimenti effettuati a costo di sacrifici enormi per realizzare imprese capaci di stare sul mercato. L’importante ? avere mano libera!
L’unico vero obiettivo ? quello di pagare meno il prezzo del trasporto che, nei loro desideri, deve poter essere effettuato da chiunque. Qualit? del servizio, sicurezza stradale e tutela di tante piccole e medie imprese, sono riferimenti che non contano nulla per questi nuovi padroni delle ferriere, trasformatisi in finanzieri d’assalto.
Il Presidente D’Amato finge inoltre di non sapere che in Francia, in Belgio, in Germania esistono gi? leggi sulla corresponsabilit? del committente, non solo ma il principio ? contenuto anche nello stesso libro bianco dei trasporti dell’U.E. Non considerando l’evidenza, si getta a corpo morto nella battaglia che Lui definisce del libero mercato ma che in realt? ? solo quella della legge del Far West, dove il pi? forte vince sempre sul pi? debole.
Anche in questa occasione ci? che colpisce ? che a sostenere le posizioni di Confindustria si ritrovino da un lato associazioni che affermano di rappresentare l’autotrasporto, e dall’altro imprenditori che si lamentano ma che continuano a restare aderenti a tali federazioni, che si rivolgono alla Conftrasporto, chiedendole di battersi contro le posizioni di Confindustria.
Conftrasporto, come nel passato, attraverso le sue federazioni, non si tirer? fuori dalla battaglia ma sarebbe necessario che coloro che sono abituati a stare nell’ombra evitino di comportarsi come sulla battaglia delle autorizzazioni dove lasciarono sola una organizzazione, la FAI, a sostenere una richiesta giusta. Il risultato oggi ? sotto gli occhi di tutti.
Gi? sentiamo gli ululati che i fautori della liberalizzazione eleveranno al ?cielo? e le accuse che ci rivolgeranno dopo la lettura di queste note. Onde evitare equivoci ribadiamo il nostro pieno convincimento per la legge fondamentale sulla quale si regge un mercato libero ed equo: l’equilibrio tra domanda ed offerta.
Fernand Braudell sosteneva che un mercato selvaggio e senza regole ? un mercato dove si pu? realizzare solo il ?capitalismo di rapina? e noi contro questa ipotesi e contro lo sfruttamento dei pi? deboli continueremo a batterci.

Fonte:
Redattore: Centro Informazioni Conftrasporto