Roma, 9 gennaio 2023
Un commento/ricordo che non avrei mai voluto scrivere. Alberto, da qualche tempo aveva problemi di salute. Niente tuttavia che gli impedisse, anche se con fatica, di essere tra noi nelle occasioni di incontro. Ora il male ha avuto il sopravvento e lo ha portato via innanzitutto ai Suoi figli, alla moglie ed a tutti quelli che gli erano vicini e lo conoscevano. A loro la nostra vicinanza.
Certamente il dolore e la perdita saranno più difficile da somatizzare ma anche il mondo della Fai, posso in tutta certezza affermarlo, è rimasto attonito e soffre della Sua mancanza.
Alberto amava la Sua attività. Lo si comprendeva dall’intensità, dalla voglia di approfondire e comprendere con la quale seguiva i lavori e le riunioni che a livello tecnico si tenevano a livello nazionale. Negli anni della pandemia nei quali le disposizioni emanate dai ministeri erano non solo numerose, ma anche talvolta non sempre erano comprensibili, la volontà di comprendere a fondo i contenuti per meglio aiutare gli associati, era costante e sempre presente e tenace. La nostra gente gli era affezionata perché aveva compreso la Sua genuinità e, caratteristica non comune, la determinazione di condividere e conoscere le problematiche che l’attività di trasporto comporta, in modo sincero e con genuino impegno.
La Fai lo ricorderà, non solo perché era uno di noi. Solitamente è così. Ma Lo porteremo ad esempio per come si dovrebbe vivere l’esperienza di essere un rappresentante territoriale di una categoria, soprattutto come la nostra.
Ricordo che anni fa mi colpì la finale di un articolo del giornalino dell’associazione di Cuneo che mostrava tutto l’orgoglio di essere un componente di quella associazione. L’articolo terminava: “Mi son d’la Fai Cuni”. (mi perdoneranno gli amici di Cuneo le imprecisioni dialettali). Ho voluto citare quel finale perché a mio giudizio emerge quanto il senso di appartenenza fosse una caratteristica della nostra gente. Così come quei soci di allora, Alberto era parte attiva e motore. Ora Il Signore Lo attende, a braccia aperte, dall’alto della Croce.
Ciao Alberto. La Federazione nazionale è con Te nel Tuo viaggio!
Paolo Uggè presidente Nazionale Fai