Dopo l’incontro con il Ministro Lunardi Cuna e Fita confermano le manifestazioni

Blocco delle merci in Lombardia possibili le richieste per danni. Fai mette a disposizione ufficio legale.
22 Gennaio 2002
Vertenza Alpi – In corso le azioni di protesta programmate per oggi ai valichi di ingresso nel Paese
22 Gennaio 2002

Restano confermate, così come programmate, le proteste ai principali valichi di ingresso nel Paese. Nella mattinata di domani, secondo le modalità che saranno decise a livello di comitati di piazzale, inizieranno le manifestazioni che genereranno purtroppo difficoltà nei transiti ai valichi del Brennero di Ponte Chiasso, al Frejus e al San Bernardo. La protesta, le cui ragioni sono state condivise da Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura e dalle confederazioni dell’artigianato, è stata decisa per la scarsa attenzione mostrata dal Governo che è anche venuto meno ad un preciso impegno, sottoscritto in data 6 novembre, con il quale si era pronunciato a favore dell’avvio di una politica tendente a favorire la mobilità nell’attraversamento delle Alpi. Le recenti decisioni di Laeken, favorevoli al mantenimento del sistema di contingentamento degli ecopunti necessari per l’attraversamento dell’Austria; la mancata riapertura del monte Bianco e la conferma della volontà del governo francese di voler introdurre il transito alternato anche per il tunnel del Frejus; la mancata ridiscussione dell’accordo in atto con la Svizzera che produce solo costi alle imprese italiane senza concedere le controprestazioni previste; sono le conferme di tale disattenzione da parte del Governo. L’incontro con il ministro Lunardi è servito, pertanto, alle organizzazioni per illustrare tutte le ragioni delle iniziative e per preparare un successivo incontro, che si terrà specificatamente sull’argomento Alpi come richiesto dal Cuna e dalla Fita, a Palazzo Chigi. Pur apprezzando l’interessamento del ministro dei trasporti e delle infrastrutture, poiché le decisioni toccano tuttavia competenze che coinvolgono scelte di politica estera che, come noto coinvolgono l’intero esecutivo, il Cuna e la Fita hanno deciso di confermare le manifestazioni, come da programma , anche alla luce del fatto che le condizioni che hanno portato alla proclamazione della protesta permangono tutte non essendoci elementi concreti di novità.