Restano confermate, così come programmate, le proteste ai principali valichi di ingresso nel Paese. Nella mattinata di domani, secondo le modalità che saranno decise a livello di comitati di piazzale, inizieranno le manifestazioni che genereranno purtroppo difficoltà nei transiti ai valichi del Brennero di Ponte Chiasso, al Frejus e al San Bernardo. La protesta, le cui ragioni sono state condivise da Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura e dalle confederazioni dell’artigianato, è stata decisa per la scarsa attenzione mostrata dal Governo che è anche venuto meno ad un preciso impegno, sottoscritto in data 6 novembre, con il quale si era pronunciato a favore dell’avvio di una politica tendente a favorire la mobilità nell’attraversamento delle Alpi. Le recenti decisioni di Laeken, favorevoli al mantenimento del sistema di contingentamento degli ecopunti necessari per l’attraversamento dell’Austria; la mancata riapertura del monte Bianco e la conferma della volontà del governo francese di voler introdurre il transito alternato anche per il tunnel del Frejus; la mancata ridiscussione dell’accordo in atto con la Svizzera che produce solo costi alle imprese italiane senza concedere le controprestazioni previste; sono le conferme di tale disattenzione da parte del Governo. L’incontro con il ministro Lunardi è servito, pertanto, alle organizzazioni per illustrare tutte le ragioni delle iniziative e per preparare un successivo incontro, che si terrà specificatamente sull’argomento Alpi come richiesto dal Cuna e dalla Fita, a Palazzo Chigi. Pur apprezzando l’interessamento del ministro dei trasporti e delle infrastrutture, poiché le decisioni toccano tuttavia competenze che coinvolgono scelte di politica estera che, come noto coinvolgono l’intero esecutivo, il Cuna e la Fita hanno deciso di confermare le manifestazioni, come da programma , anche alla luce del fatto che le condizioni che hanno portato alla proclamazione della protesta permangono tutte non essendoci elementi concreti di novità.