Blocco delle merci in Lombardia possibili le richieste per danni. Fai mette a disposizione ufficio legale.

ATTENZIONE – Aggiornamento sul blocco della circolazione in Lombardia e Area Sempione
21 Gennaio 2002
Dopo l’incontro con il Ministro Lunardi Cuna e Fita confermano le manifestazioni
22 Gennaio 2002

La decisione di emanare l’ordinanza che introduce la circolazione a targhe alterne, anche per i veicoli che trasportano merci, rischia di essere considerata palesemente illegittima, inapplicabile e, quel che è peggio, potrebbe innescare tensioni inutili tra operatori e cittadini. Impedire il traffico delle merci equivale al blocco della produzione e la messa a rischio di milioni di posti di lavoro; impedisce la consegna delle merci di prima necessità; toglie, in taluni casi, l’unica fonte di reddito per molti piccoli imprenditori. L’ordinanza non sarà quasi sicuramente fatta applicare, per il trasporto merci, questa è la conclusione più naturale e la dimostrazione più evidente sarà che ai cittadini non mancheranno i prodotti di prima necessità come ogni giorno , nonostante i divieti imposti dal Presidente della Regione Lombardia. Numerose segnalazioni stanno giungendo in tal senso da operatori che riferiscono di non aver incontrato ostacoli alla circolazione dei loro automezzi, anche se rientranti nelle disposizioni dell’ordinanza. La Fai, comunque mette a disposizione degli autotrasportatori che dovessero risultare danneggiati dalle conseguenze della disposizione presidenziale regionale i propri legali perché verifichino, per ogni singolo caso, le possibilità di intentare una causa di risarcimento, laddove un operatore si sentisse danneggiato. La federazione degli autotrasportatori, mentre ricorda come nella giornata di sabato 19 u.s. aderendo proprio ad un appello del Presidente Formigoni abbia spontaneamente sospeso una manifestazione con gli automezzi al fine di evitare il peggioramento della situazione di inquinamento in atto e riconferma la propria piena e totale disponibilità affinché siano adottate misure atte realmente a ridurre i fattori inquinanti, non rinuncia ad avanzare pesanti perplessità sul provvedimento emanato, non solo perché demagogico e inattuabile ma soprattutto perché dimostra superficialità e scarsa conoscenza di come la vita di ogni giorno sia regolata . Non solo l’economia si muove e si sviluppa, infatti, essenzialmente attraverso i trasporti ma tutte le esigenze di primaria necessità sono assicurate da trasporto stradale. Su tale modello organizzativo si può anche essere in disaccordo ma non per questo può essere consentito a nessuno di mettere in atto misure sconvolgenti e in grado di creare più danni che benefici.