Bonus fiscale: la Corte di Cassazione dà ragione ad una impresa che aveva aperto un contenzioso con il Ministero dei trasporti in relazione alla richiesta di restituzione di quanto ricevuto come bonus fiscale.
La Corte di Cassazione riconosce la tesi dell’impresa per intervenuta prescrizione.
Molti ricorderanno il beneficio del bonus fiscale concesso negli anni 90 all’autotrasporto. La Commissione europea aprì una procedura di infrazione che portò ad una sentenza negativa per il Governo italiano con la conseguenza che le imprese di autotrasporto, beneficiarie dell’aiuto ritenuto illegittimo, avrebbero dovuto restituire, con i dovuti interessi, quanto percepito.
La questione ha tenuto banco per diverso tempo ed una soluzione venne individuata per evitare danni per le imprese di autotrasporto. Si utilizzò una forma di compensazione che riuscì ad evitare la penalizzazione agli operatori del settore coinvolti.
Qualche impresa invece impugnò la richiesta del ministero aprendo dei contenziosi legali. Purtroppo i tempi della giustizia prevedono procedure abbastanza lunghe. In questi giorni, tuttavia, la vicenda per una di queste si è conclusa bene. Con una sentenza della Cassazione, che ha sposato totalmente le ragioni di una azienda, difesa dall’avvocato Natale Callipari, l’impresa è uscita vincente dal contenzioso. In sostanza il principio della prescrizione da applicarsi, secondo la Corte giudicante, è quello vigente in Italia e quindi la richiesta del ministero è prescritta. L’impresa si era rifiutata di riconoscere quanto aveva usufruito per il bonus ed il ministero l’aveva citata in giudizio. La Corte ha riconosciuto l’intervenuta prescrizione e negato tale diritto. Quindi il ministero ha perso e l’impresa ha vinto
Chi fosse interessato alla sentenza può farne richiesta alla federazione o allo studio dell’avvocato Natale Callipari.