Nel fine settimana sono ripresi i contatti diretti con la nostra Gente. Sabato la Fai Emilia ha tenuto la propria assemblea e domenica la Fai di Brescia. In settimana anche la Fai di Como e Lecco ha radunato i suoi aderenti, presente da remoto la segretaria Caponi, per coinvolgere i propri associati e fare il punto su quanto la Fai sta facendo nell’interesse della categoria.
Sono stati due grandi momenti, per me emozionante, perché mi sono trovato nuovamente in mezzo ed a contatto diretto con i nostri autotrasportatori.
Debbo anche aggiungere che ho potuto constatare, e Le rivolgo i miei complimenti sinceri, la capacità della nostra nuova segretaria Fai di entrare in empatia con la nostra gente. Chiudendo i lavori ha saputo anche con la grazia tipica femminile, ancor più coinvolgere i presenti e fornire i chiarimenti su temi delicati ed importanti.
Due momenti che ci hanno fatto riassaporare il gusto di sentirci una vera rappresentanza di categoria.
La nostra gente, e parlo dell’autotrasporto anche eventualmente non associato, ha bisogno di questi confronti: sente la necessità di immedesimarsi e rapportarsi umanamente con chi li rappresenta. Anche di rivolgere loro, talvolta, delle critiche o delle semplici domande di chiarimento.
Per noi della Fai, che non siamo certo perfetti e talvolta anche commettiamo errori, questi contatti li abbiamo sempre considerati come momenti di crescita dai quali trarre la voglia di fare sempre meglio.
Con questi pochi, ma credo chiari concetti, oltre a ringraziare glia mici delle Fai Emilia Romagna e di Brescia, voglio stimolare in voi la riflessione di come siano essenziali questi momenti di informazione soprattutto se vengono realizzati con incontri in presenza. Certo occorre esaminare bene le situazioni ed assumere le dovute precauzioni prudenziali, ma, laddove è possibile, Vi invito, nell’interesse della categoria che da anni con successo rappresentiamo, di fornire ai nostri operatori questa possibilità. Questo non significa che deve essere coinvolto il livello nazionale per forza. L’importante è dare il segno della vicinanza e condivisione. Far emergere il valore dei una presenza visibile, reale e concreta.
Ovviamente la federazione, concordando i tempi, è disponibile ad assicurare la propria presenza. Ma vi chiedo e mi permetto di sollecitare l’organizzazione di questi momenti di incontro. Tra l’altro è una delle richieste che mi sono sentito rivolgere, ma mi risulta anche alla nostra Caponi, nel corso del Transpotec di Milano nel quale la Fai ha organizzato un momento di incontro e di ascolto diretto con quegli operatori che volevano rappresentare direttamente le loro situazioni. E’ stato come un bagno rinfrescante!
Sono convinto che questa mia comunicazione/appello troverà la vostra condivisione. La Fai c’è e la Fai è quella che fa! Quindi come ebbe a dire un indimenticato Santo Pontefice polacco Santo : damose da faaà.
Saluti a tutti.
Paolo Uggè