Viabilità. Autostrade Centropadane. Chiusura carreggiata Nord direzione Piacenza-Brescia dal Km 188+900 al km 194+150
10 Maggio 2002
Blocco del Bianco: Intervenga il Governo o si rischia lo scontro fisico.
13 Maggio 2002

Se non provassi a confutare le tesi, come sempre ben argomentate, sostenute nell’articolo di sabato 4 maggio su il Giornale da Paolo Granzotto potrei essere tacciato di mancata tutela d’ufficio nei confronti di un imputato, l’ autotrasporto, sempre più spesso indicato come il maggior responsabile degli episodi luttuosi che si verificano sulle strade anche se i dati, come più volte dimostrato, testimoniano un’altra situazione. Solitamente, e non è il caso del dottor Granzotto, gli accusatori evitano di approfondire le ragioni che da tempo sono le cause reali di certi episodi che si verificano sulle strade e così, pur concedendo le attenuanti generiche, la condanna diviene sicura. Il primo luogo comune da ricondurre alla giusta dimensione e che ha originato la levata di scudi è relativo all’inesistente “sconto”sulle sanzioni che colpiscono i camionisti. E’ bene chiarire che la norma è tutta ancora da definire e comunque riguarderebbe tutti i conducenti degli automezzi che trasportano merci o persone (conducenti di mezzi pubblici, taxisti).Dunque nessun regalo ai soli camionisti. Le riduzioni, inoltre, non toccano l’ammontare delle sanzioni, che restano identiche e, come per il superamento dei limiti di velocità per i camionisti vengono raddoppiate, ma solo eventualmente i punti della patente. Il Governo punta, per i casi meno gravi e pericolosi per l’incolumità delle persone, a non delegare, ai soli agenti addetti ai controlli, la valutazione discrezionale sulla sottrazione dei punti dalla patente, e non, come sostenuto, a creare una sorta di impunità per i conducenti di veicoli pesanti, rispetto a coloro che guidano una autovettura. Dovrebbe apparire evidente a tutti che “un professionista” ha maggiori probabilità di incorrere in violazioni, se si considera l’elevato numero dei chilometri che percorre, rispetto a coloro che circolano a bordo di autovetture private. Un esempio dovrebbe chiarire il significato dell’iniziativa giusta e adeguata del Governo, che riprende quanto già in atto in altri Paesi della comunità europea. I conducenti professionali sono costretti a sospendere la marcia dopo i tempi di guida consentiti ma spesso si trovano in zone infestate dalla malavita, a caccia di Tir da rapinare, totalmente prive di aree di sosta custodite (l’autostrada Salerno Reggio Calabria è un esempio ma non l’unico, in tali condizioni). Fermarsi significa giocarsi il carico e talvolta la vita; non fermarsi comporta pesanti sanzioni pecuniarie, alle quali si aggiungerà la sottrazione di un cospicuo numero di punti della patente. Questo è un caso da regolare; non per consentire il non rispetto della norma sui tempi di guida e di riposo ma per colpire solamente coloro che violano deliberatamente, anche senza essere in condizioni di impossibilità oggettiva, le norme sulla sicurezza. Conftrasporto da tempo avanza proposte e richiede severità e controlli adeguati che servirebbero realmente a determinare il miglioramento della sicurezza sulla strade ma anziché intervenire si è preferito, fino ad oggi, lasciare crescere la cultura della colpevolizzazione nei confronti di una categoria, in questo favoriti da analisi imprecise e talvolta fondate su luoghi comuni invece che sui fatti reali. Merito, dunque, al ministro Lunardi che ha voluto introdurre la possibilità di calibrare le nuove norme del codice della strada, evitando di seguire stereotipi dell’immaginario collettivo. L’autotrasporto chiede solo, prima di creare idee errate nella gente, di attendere che le nuove disposizioni siano emanate successivamente si potranno effettuare le valutazioni appropriate e tutte le critiche che saranno ritenute necessarie,purché il tutto avvenga nella chiarezza dei termini e con la dovuta conoscenza dei problemi.