Autotrasportatori, gente genuina…ma disunita!!

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14 Marzo 2022

Autotrasportatori, gente genuina…ma disunita!!

Roma, 14 marzo 2022

Natalino Mori, Vicepresidente Nazionale Fai-Conftrasporto

Da anni l’autotrasporto italiano soffre, in verità come non poche altre categorie, di uno stato di difficoltà strutturale.

In questi ultimi mesi le criticità pregresse hanno fatto per le imprese di trasporto, soprattutto le più piccole, da amplificatore per una serie di contingenze devastanti: carenza di autisti, aumento dei costi generali ma soprattutto impennata vertiginosa del prezzo dei carburanti.

In questo contesto di sacrosanta insoddisfazione nelle settimane scorse alcuni azzeccagarbugli hanno ben pensato di sfruttare la legittima rabbia delle imprese, spingendole ad iniziative di protesta autonome e illegali. In tale facile compito sono stati agevolati dalla diffusa opinione, fra i trasportatori meno informati, di una inefficienza delle associazioni di categoria riconosciute e abilitate a rappresentare nei tavoli istituzionali le imprese di trasporto iscritte.

Pertanto mi appare al proposito necessario ricordare che le istanze delle Associazioni presso il Governo per poter essere efficaci richiedono verosimilmente tre precondizioni principali:

  1. La RAPPRESENTATIVITA’ numerica e geografica oltre la conformità del proprio funzionamento
  2. La CREDIBILITA’ derivante dal rispetto delle regole
  3. L’UNITA’ delle diverse sigle rispetto ad una STRATEGIA rivendicativa, nonostante la diversità delle tipologie aziendali rappresentate

E’ piuttosto evidente che la necessità di corrispondere a quelle condizioni, per massimizzare il risultato per la categoria, genera complessità e  macchinosità dell’azione che talvolta appaiono come presunta inefficacia o addirittura incapacità, rispetto alle teoriche e mirabolanti bacchette magiche dei guru della strada che puntualmente ricompaiono nei momenti di tensione e di emergenza.

Infatti è solo dopo aver rispettato quelle tre condizioni ed aver ricevuto risposte DEFINITIVAMENTE insufficienti dal Governo che le associazioni possono proclamare azioni di autotutela compreso il FERMO dei servizi.

Ma voglio attardarmi un attimo sul FERMO.

Rappresento la terza generazione di una famiglia di trasportatori (ma la prima era di carrettieri!) e il filo rosso che si è tramandato in questa tradizione è stato l’orgoglio di essere IMPRENDITORI, piccoli ma imprenditori, con l’attitudine a creare valore, lavoro, competenze, innovazione e ad essere informati.

Diversamente da un dipendente, per un imprenditore lo SCIOPERO e/o il FERMO rappresenta il fallimento di quegli ideali e della sua capacità di vedere riconosciuto il proprio valore.

Per tale ragione se si rendesse necessario, come può essere in questa situazione, intendo verificare che si tratti della soluzione estrema ma soprattutto cercherei di farlo con una precisa strategia:

  • Non farlo CONTRO i miei colleghi ma CON loro,
  • non disperdere le energie, coordinando la piattaforma di rivendicazioni e cercando la sintesi delle varie soluzioni proposte
  • dare forza e non DELEGITTIMARE i rappresentanti di categoria riconosciuti dalle Istituzioni
  • predisporre un meccanismo di consultazione per l’accettazione delle controproposte del Governo e l’eventuale sospensione/revoca del fermo.

Al contrario vediamo a cosa stiamo assistendo in queste settimane?

RAPPRESENTATIVITA’. Gruppi autonominati talvolta per l’occasione senza alcuna reale rappresentatività, statuti, regolamenti e strumenti di consultazione.

CREDIBILITA’. Iniziative organizzate senza rispettare le regole per le manifestazioni pubbliche e scioperi, atti di prevaricazione  nei confronti dei colleghi (che delegittimano le stesse trattative incorso) e addirittura tentativi ridicoli di intestarsi presunti obiettivi già raggiunti;

UNITA’ e STRATEGIA. Azioni non coordinate e realizzate a macchia di leopardo, visto il mancato coinvolgimento dei colleghi, con tempi e modalità diverse senza un comitato di rappresentanza riconosciuto da tutti e soprattutto dalle Istituzioni.

Ma è interessante approfondire anche l’elenco di rivendicazioni emerse che sono diametralmente opposte spesso all’interno degli stessi capannelli:

  • il Governo deve ridurre l’accisa
  • il maggior costo del Gasolio lo devono pagare i Committenti, ma anche no perché non ce la fanno;
  • il maggior costo del Gasolio lo deve pagare il Governo (perché altrimenti lo devo pagare ai miei subvettori)
  • rimettere le tariffe a forcella
  • i costi minimi non servono a nulla
  • i contratti scritti non servono a nulla (altrimenti sono costretto a farli anche ai miei subvettori)
  • le Compagnie petrolifere devono applicare il gasolio professionale alla pompa
  • lo sconto dei pedaggi autostradali deve essere fatto al casello dalle Società Autostradali
  • lo sconto dei pedaggi autostradali deve essere fatto dal Governo solo agli italiani
  • bisogna aumentare le ore di guida e di impegno,
  • dobbiamo ascoltare gli autisti
  • classificazione del lavoro usurante per gli autisti
  • la CQC non serve a nulla
  • bisogna fare formazione
  • togliete le risorse per la formazione e mettetele nel credito d’imposta
  • togliere la patente a punti
  • aumentare i controlli su strada
  • ecc.

Tutto e il contrario di tutto! Pertanto l’unica cosa su cui si è d’accordo è che bisogna FERMARSI senza aver stabilito gli obiettivi comuni, raggiunti i quali si possa RIPARTIRE e soprattutto attraverso quale meccanismo di consultazione. Quale risultato può emergere da questo approccio? Valido per quale territorio o per quali aziende?

Del resto non è più tempo di leader che con la loro determinazione e la loro dialettica riescano a coinvolgere le truppe cammellate: oggi abbiamo bisogno di grande UNITA’. L’Unità richiede informazione e coinvolgimento della base nella strategia e leader seri e capaci di guidarla.

Porto rispetto per gli autotrasportatori che hanno manifestato nei giorni scorsi ma, non potendone purtroppo apprezzare alcun risultato, sono costretto a riconoscere la loro grande generosità e genuinità abilmente intercettata da qualche capo bastone che domani non risponderà a nessuno del fallimento delle iniziative autonome o ne scaricherà le responsabilità alle altre Associazioni di Categoria, ai “poteri forti”, ai costruttori di veicoli o alla mafia russa.

Ci provo!

TENIAMOCI UNITI: discutiamo, confrontiamoci, litighiamo ma troviamo una sintesi e TENIAMOCI UNITI!!