Sgravi Gasolio: Conftrasporto chiede una prova di fermezza al Governo Italiano
29 Gennaio 2002
Sgravi sul gasolio: la Conftrasporto chiede una prova di fermezza al Governo Italiano
29 Gennaio 2002

La mancanza di pioggia e l’alta pressione hanno generato un innalzamento dei livelli di inquinamento e la conseguente emanazione di ordinanze che hanno introdotto divieti temporanei in alcune zone del Paese. Non v’è ombra di dubbio che il fenomeno inquinamento debba preoccupare ogni cittadino responsabile e soprattutto ogni amministratore pubblico che si rispetti. Ciò che tuttavia sarebbe meglio evitare è la spettacolarizzazione e la gestione del rischio ambientale come un fattore legato solo all’emergenza. La rincorsa a dimostrarsi più bravo dell’altro non è sicuramente un processo educativo positivo. L’ambiente e la sua tutela è prima di tutto un fatto culturale che deve essere sempre presente e si attua non con iniziative episodiche ma intervenendo sui fattori che sono costantemente presenti e lentamente favoriscono il formarsi di condizioni di inquinamento. L’autotrasporto, come spesso succede, è al centro anche delle tante polemiche che si sviluppano in giorni come quelli che si stanno vivendo. Un ministro del Governo ha addirittura lamentato la presenza eccessiva del trasporto stradale nella ripartizione nelle quote di traffico. Non è stata una grande scoperta! Forse sarebbe stato meglio, anziché unirsi al coro degli ambientalisti di mestiere e scoprire che il sistema dei trasporti in Italia concorre pesantemente all’incremento dei fattori di inquinamento, domandarsi se le risorse destinate allo sviluppo delle ferrovie siano tutte state destinate a realizzare il potenziamento del trasporto ferroviario oppure abbiano coperto iniziative di altro genere o siano state utilizzate per coprire gli elevati costi organizzativi delle ferrovie; oppure cominciare a domandarsi come mai in questi ultimi anni nulla sia stato effettuato, ad esempio per procedere alla sostituzione dei veicoli adibiti al trasporto pubblico locale con automezzi alimentati con prodotti meno inquinanti. Eppure nei governi che hanno deciso di concedere risorse notevoli per incentivare la sostituzione del parco circolante la componente ambientalista risultava molto presente. Forse non tutti sanno che il comune di Milano, nel lontano 1987 dimostrò che un autobus aveva un potere di inquinamento, per il materiale particellare, superiore ai duemila veicoli. Quell’esperimento, che guarda caso proponeva il ricorso ad automezzi alimentati a G.P.L. o a metano venne ostacolato, ma gli ambientalisti non gridarono certo allo scandalo. Altre proposte, come la distribuzione nelle intere 24 ore, sono state abbandonate senza alcun approfondimento. Né tanto meno si è saputo mettere intorno ad un tavolo gli operatori che consegnano le merci nelle città, al fine di obbligare le parti a convenire su un metodo comportamentale nell’interesse dei cittadini. Anche in questo caso alcune associazioni degli autotrasportatori avanzarono precise proposte su come organizzare la distribuzione delle merci ma solo oggi si scoprono le conseguenze di non aver voluto scegliere quando lo si doveva fare e si avanzano denunce sui gravi rischi che l’inquinamento può produrre sulla salute dei cittadini. La Conftrasporto non ha condiviso l’estensione dei divieti emessi dalla regione Lombardia al trasporto delle merci e lo ha sostenuto con forza. Il provvedimento era inapplicabile nei fatti in quanto avrebbe potuto produrre la mancata consegna dei prodotti di prima necessità e creare anche conseguenze sulla attività produttive. Le merci sono state infatti consegnate quasi regolarmente e gli interventi delle forze addette ai controlli sono stati più realisti di coloro che hanno emesso l’ordinanza. Il problema tuttavia rimane e se non si inizierà ad affrontare seriamente la questione trasporti ma si continuerà a gestirla solo attraverso annunci, fra qualche tempo ci si ritroverà con i livelli di inquinamento insostenibili e l’intero Paese paralizzato.