

Roma, 8 ottobre 2013
SIA13291
MQ
Oggetto: Trasporto Rifiuti. Costituzione tavolo tecnico di monitoraggio del SISTRI. Approvazione emendamenti al decreto legge 101/2013.
Come stabilito dal decreto legge 101/2013 (articolo 11, comma 13), il Ministro dell’Ambiente ha costituito il tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione del SISTRI, in luogo del soppresso Comitato di vigilanza e controllo.
La prima riunione d’insediamento e costituzione si è svolta ieri (7/10) al Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Capo di Gabinetto De Nictolis che lo presiede.
Hanno partecipato ai lavori anche i rappresentanti della Selex, che gestisce il sito e l’operatività del SISTRI, il rappresentante dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale – agenzia incaricata per la verifica della funzionalità del sistema e per le sue possibili semplificazioni e alleggerimento di costi), nonché i rappresentanti di tutti gli operatori coinvolti nel ciclo della gestione dei rifiuti (circa una trentina di associazioni di categoria, dai produttori ai trasportatori, dagli intermediari e commercianti, agli impianti di gestione e trattamento, nonché smaltimento dei rifiuti). Anche Conftrasporto, componente del tavolo, ha preso parte all’incontro con il proprio incaricato dr. Quintaiè.
La riunione è stata aperta dal Capo di Gabinetto che ha ricordato come, accogliendo le istanze di alcune Associazioni (compresa Conftrasporto), il Ministero ha dato parere favorevole all’approvazione da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato di alcuni emendamenti alla norma del decreto legge 101/2013 che ha avviato il SISTRI dal 1° ottobre 2013, quali:
– l’emendamento 11.103, che rinvio di 90 giorni l’applicazione delle sanzioni per violazione del SISTRI, consentendo in tal modo un periodo di tre mesi per la sperimentazione del nuovo sistema da parte delle imprese e la sua possibile semplificazione da parte del Ministero competente;
– l’emendamento 11.500, che prevede di anticipare il collaudo per la verifica di conformità del SISTRI alle norme e alle finalità previste dalla sua legge istitutiva al 30 novembre 2013, cioè ad almeno 30 giorni prima dell’applicazione delle sanzioni, onde provare se il sistema funziona ed è efficiente o invece è inefficiente e dannoso;
– l’emendamento 11.22 che assoggetta anche i vettori esteri al SISTRI, sia nei trasporto nazionali di rifiuti speciali pericolosi (cd. cabotaggio stradale) sia nei trasporti internazionali in partenza dall’Italia.
Detti emendamento sono ora all’esame dall’aula del Senato, per poi passare al vaglio della Camera per la loro definitiva approvazione in legge.
Il Ministero dell’Ambiente ha anche ricordato la recente circolare esplicativa dell’avvio del SISTRI dallo scorso 1° ottobre per i soli rifiuti speciali pericolosi (cfr. nostra circolare SIA13277 del 1° ottobre 2013) ed ha poi annunziato l’iniziativa di redigere una sorta di rubrica per le domande frequenti sulle procedure SISTRI, da pubblicare sul proprio sito (www.minambiente.it), con un quadro sinottico a 4 colonne: nella prima le richieste delle Associazioni o delle imprese; nella seconda le risposte della SELEX; nella terza quelle del Ministero e nell’ultima quelle dell’AgID, al fine di migliorare la conoscenza e la funzionalità del sistema.
Passando ai primi dati sul funzionamento del SISTRI, dal 1° ottobre 2013, sia il Ministero che la Selex hanno evidenziato che le movimentazioni registrate dal sistema sono cresciute (da circa 11mila a 25mila al giorno), che le chiavette USB aggiornate sono salite a circa 165mila, e le black-box a 4.900.
Hanno quindi preso la parola i rappresentanti delle imprese per delineare ai presenti la vera situazione di funzionalità del SISTRI, che nei primi giorni del suo avvio ha visto un enorme calo della consegna dei rifiuti ai vettori e agli impianti di gestione (dal 30 al 40%), delle difficoltà delle imprese ad aggiornare i dispositivi elettronici (token USB e balck-box) a contattare il contact-center del SISTRI e, una volta sentito questo ad avere risposte alle proprie domande, nonché sulla notevole farraginosità del sistema e sulla lunghezza esasperante delle operazioni da svolgere, che non si conciliano affatto con i tempi della precedente organizzazione aziendale.
Come Conftrasporto si è in particolare posto l’accento sulla difficoltà di:
– attivare le black-box sui veicoli nuovi (quelli presi in disponibilità dalle imprese da giugno 2012, cioè dalla sospensione del sistema);
– aggiornare quelle già esistenti su cui erano state inserite delle carte SIM, poi disattivate dalle imprese;
– costi sproporzionati di gestione delle operazioni di trasporto dei rifiuti pericolosi, quali: a) maggiori costi causati dall’allungamento dei tempi di attesa nella fase di carico e di scarico; b) maggiori costi di personale di ufficio per il caricamento da parte del trasportatore dei dati relativi al Produttore, rifiuto destinatario nelle schede SISTRI area movimentazione (questa operazione ha più che raddoppiato l’impegno del personale d’ufficio); c) maggiori costi causati dalle procedure farraginose e complicate di correzione e rettifica delle schede SISTRI causa pesi diversi riscontati a destino (è una normalità), cambiamenti di percorso, rettifica numero colli, eventuale cambio targa trattore; d) maggiori costi causati dalla perversa procedura che vede, nella compilazione della scheda SISTRI per conto di terzi da parte del trasportatore , l’obbligo di inizializzare la USB conducente con i dati di tale scheda, questo si dovrebbe fare o nella sede del trasportatore (ma l’autista non è in sede negli orari d’ufficio) o in qualche “famigerato” internet point, o dal produttore che si rifiuta in quanto ci si sente rispondere che non è obbligato al SISTRI fino al 3/3/2014.
E’ stato infine fatto presente che, in base alle segnalazioni pervenute dalle imprese associate, su oltre mille operazioni SISTRI fatte dallo scorso 1° ottobre. non risultano mai arrivate le PEC che certificano che il viaggio si è concluso correttamente con la procedura SISTRI e che consentono al vettore di comprovare la propria attività di gestione e smaltimento dei rifiuti.
Si è quindi concluso con l’auspicio che possa essere rivisto l’obbligo della black-box, auspicandone un possibile superamento della stessa, con l’obiettivo di rendere il sistema efficace e funzionante, con quanti più possibili costi ridotti per le imprese.
Cordiali saluti.
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