

Il Segretario Nazionale Conftrasporto Dr. Russo risponde ad una lettera divulgata da una ass.prov. CNA-Fita
La conoscenza e la competenza sono elementi indispensabili per chi vuole rappresentare la categoria. La disinformazione e il pressappochismo sono, invece, utilizzati da coloro i quali non hanno interesse a tutelare la categoria, ma cercano di utilizzarla e strumentalizzarla per altri fini.
Dobbiamo purtroppo ritornare a spiegare ai dirigenti di un’associazione provinciale aderente alla Cna Fita , il contenuto dell’ipotesi di intesa sulla quale tutte le associazioni dell’autotrasporto- ad esclusione, all’epoca, della Cna-Fita, ma questa non è né una novità, né una sorpresa hanno espresso un giudizio positivo.
Commentando il resoconto della Fai sui provvedimenti raggiunti con questa intesa, gli acuti funzionari di questa associazione pongono alcune osservazioni, e si interrogano sul perché nessuno le abbia rilevate. Ancora una volta proveremo a spiegarglielo, speriamo con qualche risultato in più (N.B. in carattere corsivo, prima delle spiegazioni, abbiamo riportato gli argomenti affrontati nella lettera dell’associazione provinciale della Cna Fita).
1 – Il risultato ottenuto non può essere speso due volte, una a Novembre e la seconda con l’accordo odierno. Questi signori purtroppo non hanno ancora compreso che la trattativa mirava a risolvere due problemi:
a) da un lato, utilizzare risorse relative ai costi di esercizio relativi l’anno 2005 (400 milioni di euro), che non potevano essere impiegate per recuperare gli aumenti del costo del gasolio, a causa del divieto posto dall’Unione Europea. Ricordiamo, infatti, che il recupero degli aumenti del combustibile costituiva, per il Governo, un impegno sottoscritto nel Novembre del 2004, relativo ai costi di esercizio del 2005, la cui spendibilità, come ormai noto da diversi anni, avviene nei primissimi mesi dell’anno successivo.
b) Dall’altro ottenere una serie di provvedimenti, non solo di natura economica, che aiutassero le imprese per i costi di esercizio del 2006. Infatti la preintesa prevede , oltre al mantenimento delle spese strutturali (pari all’incirca a 200 milioni di euro), altri cinquecento milioni di risorse per il settore.
Riepilogando, la dichiarazione di aver avuto più di quanto sarebbe stato possibile ottenere con il recupero delle 0.043 euro per il gasolio 2005, è riferita esclusivamente al fatto che gli strumenti di spesa alternativi al gasolio, producono, per le imprese, un risultato migliore; questo mi pare sia un fatto indubbiamente positivo. Il secondo dei risultati riferito all’accordo odierno, seguendo il ragionamento del nostro esperto, non sono i già acquisiti 400 milioni ma i 500 mln previsti per il 2006.Chiaro?
2 – Benefici al lordo delle fiscalizzazioni. I benefici, invece, sono al netto e non al lordo delle fiscalizzazioni. Chiaro?
3 – Abbattimento SSN su RC auto. E’ vero che i benefici sono solo per i veicoli superiori a 11,5 e con motorizzazione euro 2. Ma si è chiesto il nostro esperto il perché di questa scelta. Glielo spieghiamo noi. Siamo in Europa, e i provvedimenti vanno concordati e motivati, altrimenti si rischia la contestazione e il conseguente obbligo per le imprese di restituire i benefici. Finanziare solo motorizzazioni euro 2 e superiori, ci dà la possibilità di evitare contestazioni dagli organi comunitari, in quanto sono benefici dati per incentivare veicoli più sicuri ed ecologici.
4 – Blocco delle tariffe autostradali. Il nostro esperto dovrebbe sapere che non ci sono provvedimenti legislativi che possono bloccare genericamente gli aumenti dei fattori di costo(autostrade e personale). Si può, nel rispetto delle leggi comunitarie, prevedere di destinare risorse per recuperare parte di questi aumenti. Trenta milioni (più i venti già stanziati)di risorse aggiuntive per la riduzione dei pedaggi del 2005 e cinquanta milioni per i pedaggi 2006, guarda caso , servono proprio a questo!
5 – Spese non documentabili e bilanci in perdita. E’ evidente il momento di crisi per il settore ma, sostenere che il 90 per cento delle aziende chiuda in perdita mi sembra un po’ eccessivo.
Comunque, questo è un provvedimento destinato soprattutto agli artigiani, e mi pare che la CNA-FITA li rappresenti. Allora perché al tavolo della trattativa, dove la Cna era presente non ha posto questa obiezione? Anzi ha chiesto di estendere questo beneficio ad altre tipologie di aziende(quelle che operano nell’ambito comunale).Ma evidentemente il nostro esperto è poco informato anche sulle richieste avanzate dalla sua stessa associazione, che evidentemente non ritiene inutile la misura.
6 – Costo del lavoro e aumenti del contratto. Per questa voce rimandiamo alla lettura del punto 4.
7 – Recupero accisa 20 lire litro. E’ vero che c’è stato questo aumento di accisa all’inizio dell’anno( aumento che supera il livello previsto dalla direttiva 96/2003 e come tale recuperabile). E’ falso però sostenere che l’autotrasporto sia escluso dal recupero dell’accisa.
Crediamo che gli unici a doversi vergognare siano coloro i quali diffondono notizie che alla prova dei fatti non rispondono al vero.
Ci sia consentita un’ultima puntualizzazione, che dovrebbe far riflettere tutte le imprese che, in questi giorni, hanno creduto alle ragioni esposte da quelle associazioni che contestavano i contenuti dell’intesa: l’accordo di Palazzo Chigi è stato firmato da tutte le associazioni di categoria, ed anche la Cna Fita, presente all’incontro, ha espresso dei giudizi positivi, riservandosi tuttavia di dare una risposta definitiva entro pochi giorni. Ciò a dimostrazione che, probabilmente, in quest’accordo ci sono elementi di grande positività per il settore, diversamente da quanto qualcuno voleva far credere ..
Fonte:
Redattore: Segreteria Generale Conftrasporto