Leggo una nota dell’Anitrav che tenta di ironizzare sulla decisione del Comitato Esecutivo di Fai trasporto persone di sottoscrivere un addendum al protocollo di intesa, sulla vicenda che vede contrapposti i taxisti ai noleggiatori con conducente.
Ho già avuto modo di illustrare le ragioni per le quali è stato deciso, non di apporre una sottoscrizione, ma di inviare una lettera con la quale, interpretando i contenuti dell’intesa così come ripresi in un articolato tecnico redatto dagli uffici preposti, dichiara la propria adesione.
La Fai non accetta lezioni da nessuno circa la propria indipendenza di giudizio. La scelta intrapresa non è il frutto di valutazioni personali ma il frutto di un confronto negli organismi. Inoltre chi paventa la possibilità che la decisione derivi dalla necessità di “tutelare l’immagine di un partito di governo” dovrebbe richiamare alla mente la parabola della trave e della pagliuzza.
Non risulta che la Fai abbia candidato alcuno nelle prossime elezioni regionali a differenza di altri.
Un modo concreto di gestire le questioni è invece quello che Fai e Federnoleggio hanno attuato insieme, nonostante la seconda abbia deciso di non sottoscrivere il protocollo di intesa. Aver coinvolto il Parlamento e trovato condivisioni importanti è stato un modo costruttivo per cercare di gestire al meglio la vicenda che è ancora tutta da giocare.
Per questo sono inutili le punzecchiature che qualcuno prova a mettere in atto. La Fai vuole proseguire a ricercare una intesa possibile per salvaguardare e regolamentare un settore che da anni vive in una condizione di anarchia. Se così non sarà, sentiti i nostri imprenditori, prenderemo anche le decisioni più dure che saranno ritenute necessarie ma prima, proprio perché noi non facciamo la politica nel trasporto bensì la politica dei trasporti, riteniamo sia doveroso cercare di trovare le soluzioni di coloro che operano nel settore.
Questo è il senso del nostro operare, chi condivide l’impostazione è ben accetto.
Paolo Uggè – Presidente FAI / Conftrasporto