Quasi il 48% delle imprese del nostro Paese, interpellate da Unioncamere nellambito dellEurochambres Economic Survey 2015, lindagine realizzata ogni anno dai sistemi camerali europei, confida in una sostanziale stabilità degli affari per lanno che verrà. Si tratta di un segnale positivo in un contesto che continua ad essere sostanzialmente di crisi perdurante.Gli effetti di questa crisi si evidenziano sui consumi e per il periodo dei saldi, secondo l’indagine Confcommercio, approfitterà degli sconti d’inizio anno un italiano su due (il 51%), il 7,3% in meno rispetto allo scorso anno e circa il 20% in meno negli ultimi 5 anni.Ancor più sintomo di questa crisi sono i dati Istat sulla disoccupazione: a novembre 2014 gli occupati sono 22 milioni 310 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto al mese precedente (-48 mila) sia su base annua (-42 mila). Ancor più preoccupanti i dati sulla disoccupazione giovanile: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale. E fa riflettere il dato Eurostat secondo il quale i dati sulla disoccupazione sono positivi in Europa dove il tasso di disoccupazione è diminuito sia nellEurozona che nella Ue-28 a novembre 2014 rispetto allo stesso mese dellanno precedente, arrivando all’11.5%. In sostanza sono in controtendenza soltanto Italia (dal 12,5% al 13,4%) e Finlandia (dal 8,3% al 8,9%).Per quanto riguarda i dati sui prezzi Eurostat comunica che in Europa l’inflazione annuale a dicembre del 2014 è stata del -0,2%, rispetto allo 0,3% di novembre. Il tasso negativo è dovuto soprattutto a un ribasso dei prezzi dellenergia.Continuano a diminuire, secondo fonte Istat, i prezzi delle abitazioni: nel terzo trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, lindice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% nei confronti dello stesso periodo del 2013.Sempre secondo i dati dell’Istituto di Statistica sale l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil: nel terzo trimestre 2014 è stato pari al 3,5% (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013), nei primi tre trimestri del 3,7% (+0,3%). La pressione fiscale è stata pari al 40,9%, superiore di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dellanno precedente.Una nota positiva arriva invece dai dati dell’Istituto per quanto riguarda il reddito e i risparmi delle famiglie che salgono dell’1,9%, questo anche se la spesa resta comunque sostanzialmente al palo.