La Settimana Sindacale Confederaledal 30 MARZO al 3 APRILE 2015

AGGIORNAMENTO – Disinnesco ordigno bellico
3 Aprile 2015
SPE15110 – A.D.R 2015. Recepimento in Italia.
8 Aprile 2015

Di seguito le news settimanali.

SITUAZIONE GENERALE

E’ ormai chiusa la partita della nomina del nuovo Ministro dei trasporti e delle infrastrutture. Il nuovo titolare del Dicastero è l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio. A Lui i migliori e sentiti auguri. La riconferma della disponibilità a fornire ogni supporto necessario per ricercare soluzioni ai tanti problemi del settore appare scontata ma la ribadiamo con forza.

In settimana si è tenuto l’incontro tecnico con il Dipartimento trasporti che ha affrontato i temi che ancora debbono trovare soluzioni. Purtroppo nessun passo concreto è stato realizzato ma sono state formulate solo ipotesi, il che è comprensibile stante la situazione di stallo che vive il Ministero da circa un mese.

Purtroppo se non si troveranno, a breve, le soluzioni che consentano all’Albo di divenire lo strumento utile a gestire i cambiamenti, sempre più necessari al settore e se non si riuscirà, ma questo è il compito gravoso che toccherà al nuovo Ministro, a dare risposte al tema della concorrenza estera nel quale costo del lavoro e forme di cabotaggio abusivo sono gli elementi che la fanno da padrone, il futuro per le nostre imprese non volgerà certamente al bello. Da alcune anticipazioni che riceviamo dal nostro ufficio di Bruxelles, le intenzioni della Commissione U.E. non sembrano tener in alcuna considerazione le nostre preoccupazioni e le nostre proposte. Occorrerà lavorare, e molto, ma soprattutto conoscere quale sia la reale intenzione del Governo.

A tale proposito voglio ricordare inoltre che, nonostante le nette prese di posizione, dal 1 aprile le imprese che effettuano trasporti di rifiuti pericolosi sono obbligati all’iscrizione al Sistri. Questa è una vergogna da governo truffaldino e vessatorio. Il Ministro si era impegnato con Rete Imprese Italia a trovare soluzioni condivise ma così non è stato. Il sistema non funziona, ed è provato dalle stesse dichiarazioni del Ministro e da altri (vedasi denuncia pubblica con pagina pubblicata su “Il Giornale”) ma, ciò nonostante, le imprese debbono corrispondere il contributo. Se non è una rapina poco ci manca.
Leggiamo, ancora, non senza preoccupazione, le intenzioni del nuovo “uomo dei tagli” che il Governo ha identificato per trovare risorse utili ad evitare interventi che aumenterebbero ancor più la pressione fiscale.

Non conosciamo se le anticipazioni riprese dalla stampa siano veritiere oppure se si tratti di desideri di coloro che non essendo ben disposti nei confronti del settore cercano di trasformarli in realtà. Gli interventi annunciati, sarebbero una colossale smentita di quanto appena concordato con le intese raggiunte ed inserite da soli tre mesi nella legge di stabilità. Tornare a parlare di riduzione di accisa sarebbe una grave dimostrazione di ignoranza delle ragioni che hanno indotto alla soluzione trovata, oltre che un modo da truffaldini.

Abbiamo dimostrato, (senza la nostra indicazione i “geni” del Ministero dell’economia avrebbero assunto una decisione che avrebbe portato una riduzione nelle entrate alle casse dello Stato), come la misura della riduzione della compensazione sull’accisa sia funzionale non solo a diminuire il costo per lo Stato ma anche a favorire il rispetto all’ambiente. La nostra indicazione è stata inserita, e quindi condivisa, dalla Ragioneria dello Stato, nella relazione tecnica di accompagno della misura. Oggi si vorrebbe rimetterla in discussione?

INACCETTABILE!

L’intesa raggiunta prevede misure strutturali valide per un triennio. Mutare idea su quanto da pochi mesi convenuto ci pare troppo. Le intese possono sempre essere riviste ma in questo caso “l’ideona” del “nuovo tagliator cortese” penalizzerebbe le imprese e ripeterebbe errori di valutazione destinate solo a far danni alle entrate dello Stato.

Porteremo a giorni a conoscenza dell’opinione pubblica e del nuovo Ministro, con una pagina su Il Giornale, il prossimo mercoledì 8 aprile, quanto grande sia l’errore che si sta compiendo. Utilizzeremo, questa volta, dati forniti di recente dai costruttori di veicoli (Unrae) che mostrano i danni che alcune decisioni, demagogiche e non certo razionali, hanno prodotto per gli introiti delle casse pubbliche fino ad oggi nel settore trasporti.
Le scelte sbagliate di fatto hanno generato una diminuzione dal 2008 sul 2013 11,3 miliardi di euro.

La nostra disponibilità al confronto non può essere confusa per arrendevolezza. Chi la pensasse in questo modo compirebbe una errore di valutazione gravissimo e farebbe pagare al Paese le conseguenze delle scelte errate.

Intanto prosegue il dibattito circa l’introduzione della fattispecie dell’omicidio stradale. Una questione di grande delicatezza che tocca da vicino tante persone e famiglie che rischia di trovare, sull’onda di una forte emotività, soluzioni inadeguate che genereranno solo illusioni e soprattutto rischieranno di pesare su chi esercita l’attività a livello professionale. Invitiamo i nostri parlamentari e certi esperti a documentarsi come in alcuni paesi europei affrontano il grave problema. Comprendiamo la necessità dei titoli roboanti oppure l’esigenza di qualcuno di apparire, ma il rischio, per eccesso di demagogia, è di illudere troppa gente e di creare un sistema perverso.

Un altro segnale negativo nel frattempo arriva sulla riforma dei porti. La Ragioneria dello Stato ha bocciato il ddl di riforma parlamentare ostacolando così l’autonomia fiscale delle Autorità portuali. Un altro segno della confusione che regna sovrana in tema di politica dei trasporti. Sarebbe interessante sapere che fine faranno le proposte dei cosiddetti saggi che il ministro Lupi aveva individuato proprio per definire proposte di interventi sulla logistica portuale. Non è solo da oggi che lamentiamo come la mancanza di una visione politica di insieme su quale sia la politica dei trasporti, utile al Paese, danneggi la nostra economia. Ahimè invano.

Non sarà sufficiente la ripresa europea che si sta rafforzando nel mondo e che toccherà, purtroppo in modo più contenuto anche il nostro Paese, a far riprendere in modo stabile l’economia. Senza scelte, anche sulla politica dei trasporti, presto ci troveremo in difficoltà peggiori.

PILLOLE…

Notiamo con curiosità una condivisione sulle posizioni che sono state espresse dal mondo dei concessionari Autostradali da parte di chi, poco a conoscenza dei fatti, non perdeva occasione di lanciare proclami contro una scelta voluta solo dal governo. La questione riguarda l’allungamento delle concessioni che per la troppa farraginosità era avversata dai concessionari. L’ipotesi di oggi da’ più certezze e meno burocrazia.

Lo dicevamo e lo ripetiamo ancora: prima di rilasciare dichiarazioni non sarebbe meglio documentarsi? Si eviterebbero brutte figure.

ATTIVITA’ FEDERATIVE

Giovedì il comitato Ebilog, l’incontro al Ministero dei trasporti ed il gruppo di lavoro per il responsabile tecnico al Ministero dell’Ambiente. Questi gli impegni settimanali.

Una notizia che ci inorgoglisce, in quanto riconosce la grande dedizione al lavoro della nostra Giuseppina Mussetola, responsabile della segreteria di Brescia, quella del riconoscimento attribuitole di “donne che ce l’hanno fatta”. Il premio che ha ottenuto il conferimento Medaglia del Presidente della Repubblica vuole essere un segno tangibile per donne “speciali” che nella loro attività hanno saputo costruire qualcosa di importante e concreto e raggiungere, grazie al loro impegno, risultati importanti. Complimenti e, ci scuserà la nostra Giuseppina se sentiamo un po’ nostro questo riconoscimento. In fondo la Fai di Brescia si regge soprattutto grazie alla Sua costante opera e Lei non è forse parte della nostra grande famiglia? Complimenti sinceri!

Buona Pasqua a tutti coloro che ci leggono,
ai nostri associati ed alle loro famiglie!

Alla prossima.

Paolo Uggè