

Di seguito le principali attività della settimana.
Governo e categoria
Anche per questa settimana nessun pronunciamento da parte del Tar del Lazio sui ricorsi presentati dalla committenza, relativamente alle delibere assunte dall’Osservatorio della Consulta sui costi della sicurezza.
Anche la situazione dei rapporti con l’Esecutivo non fa registrare alcun mutamento. Le incertezze che il mondo politico attraversa non aiutano certamente a favorire l’intensificazione di un confronto che, in modo del tutto evidente, è stato nei fatti inesistente. Prima o poi saremo chiamati a fare un bilancio di questa legislatura e di questo ultimo periodo ed allora ci esprimeremo. Un dato è certo: se non avessimo trovato l’interesse della parte della dirigenza ministeriale che, pur se talvolta non in linea con le nostre aspettative, ha mantenuto in atto un rapporto costante portando avanti argomenti di nostro interesse, oggi ci troveremmo di fronte a condizioni e prospettive ancor peggiori.
Riassumendo brevemente dobbiamo ribadire che per la messa a disposizione delle risorse non vi sono state, ad ora, riduzioni per il settore, anche se ancora non si è tenuta la riunione prevista per la suddivisione di quanto reso disponibile (la presidenza Unatras ha, a tale proposito, indirizzato una comunicazione in merito, al fine di potersi confrontare con le intenzioni del Governo). Ciò che manca, anche se sappiamo che i “lavori” sono in corso, è la parte relativa alle disposizioni sui controlli e l’applicazione delle sanzioni che sono l’elemento fondamentale per il funzionamento delle norme sulla sicurezza. Aspettiamo e vedremo.
Anche a tale proposito Unatras ha deciso di intervenire per sollecitare una accelerazione. Ricordo che Conftrasporto avendo ricevuto il mandato di agire ad ogni livello (parlamentare e di denuncia alla magistratura) per tutelare gli interessi della collettività, attende le evoluzioni essendo già pronta ad intraprendere le iniziative necessarie. Rammentiamo che le norme mirano tutelare la sicurezza dei cittadini, oltre che degli operatori del trasporto.
L’Unatras ha anche preso posizione su una singolare idea che circola per i ministeri. Predisposta dal ministro competente vi sarebbe la proposta di introdurre, solo per il traffico pesante, una sovra tassa a fini ambientali. Una ulteriore incremento che andrebbe ad aggiungersi a quello che le società concessionarie applicheranno. Una simile follia, tipica dell’ideologia ambientalista di facciata, mira a due ben evidenti obiettivi. Il primo a raccogliere risorse; il secondo a dimostrare che il ministero dell’Ambiente interviene a favore della salute dei cittadini, avendola particolarmente a cuore, e per questo punisce gli “inquinatori per eccellenza”, appunto i mezzi pesanti. E’ inaccettabile che dopo le figuracce sul Sistri e sul caso Ilva il Ministro cerchi di recuperare nell’opinione pubblica il ruolo di tutore del popolo sull’unica attività che consente al sistema produttivo di competere sui mercati. La tecnica utilizzata è quella di sempre. Dopo il “terrorista” delle strade oggi che, anche grazie alle nuove normative introdotte sui costi minimi l’incidenza negli incidenti mortali è in modo evidente in riduzione, ecco che si persegue la strada “Tirinquinatore”. Attendiamo di vedere come le case costruttrici reagiranno di fronte a questa “brillante idea” che avrà ripercussioni anche sui loro già deficitari bilanci ma anche la committenza che perderà in competitività sui mercati esteri oltre che sui consumi interni che si ridurranno ancora per effetto degli incrementi sui prezzi finali che, anche se non necessari, si determineranno come in ogni occasione. Il Ministro delle Infrastrutture stia bene attento a non condividere questo colpo di mano di fine anno. Noi non ci sentiamo di garantire, e per senso di responsabilità lo diciamo ora, alcun potere di controllo su proteste spontanee.
Qualcuno ci accusa talvolta di dietrologie ma vediamo questa iniziativa come il frutto di una nuova possibile alleanza tra chi denuncia i miliardi concessi all’autotrasporto e dimentica ad esempio i 400 milioni introdotti per gli anni futuri a sostegno del trasporto ferroviario merci (singolare il concetto sul trasporto universale, sostenuto da Rfi. Forse uno sguardo attento da parte della Corte dei Conti non sarebbe male).
Avrete letto della solita denuncia che l’amministratore di Rfi ha lanciato in un convegno pubblico nei confronti del nostro settore. Anche a tale proposito solo due voci si sono in modo univoco levate a difesa del nostro mondo. La nostra, tra le rappresentanze sindacali, e quella di Mino Giachino l’ex presidente della Consulta e sottosegretario delegato. Singolare il silenzio di disquisisce sull’accise mobile, sulla legalità o su coloro che sono i veri destinatari degli incentivi messi a disposizione del settore.
Trovo giusto infine chiarire il senso di una mia proposta, ripresa da una rivista specializzata, che mi attribuisce la proposta di possibili modifiche alle normative dei costi della sicurezza.
Nel corso del convegno, organizzato dall’Albo per la campagna della sicurezza, in effetti non ho fatto altro che ricordare la risposta, fornita nel corso dell’incontro con il sottosegretario Improta, da parte di Unatras che ha dichiarato la disponibilità ad esaminare proposte scritte su dei cambiamenti, fermo restando i principi di base contenuti nella legge. Tutto qui.
Sistri sospesi i pagamenti
Anche su questo delicato aspetto la puntuale battaglia di Conftrasporto/Confcommercio ha fornito risultati alle aspettative delle imprese. I contenuti della decisione del Ministero sul versamento dei contributi sono già stati commentati nella circolare già diffusa. Voglio rimarcare come l’impegno della nostra realtà non è venuto e non viene mai meno. A noi, lo abbiamo detto più volte, interessa la sostanza e l’interesse delle imprese. I nomi non ci appassionano e neppure le primogeniture; è il funzionamento del sistema e che per noi conta.
Rinnovo CCNL
Giovedì 6 dicembre riunione tecnica delle delegazioni datoriali. La nostra posizione è nota da tempo e la delegazione guidata dal vicepresidente delegato Gianni Satini ha potuto nuovamente ribadirla. In occasione riteniamo utile portare a conoscenza di quanto viene sostenuto, a proposito degli autisti in affitto, in sede comunitaria. Non esistono possibilità di modifiche al regolamento e direttive vigenti in proposito. Dunque l’operazione è legittima purchè al lavoratore vengano riconosciuti, nel Paese d’origine, la contribuzione là prevista per legge. In sostanza quanto la Fai ha sempre sostenuto sulla legittimità dell’affitto dei lavoratori provenienti da altri Paesi è esattamente in linea con le interpretazioni comunitarie e quindi la distorsione della concorrenza sui temi di lavoro che toccano anche i lavoratori italiani non può essere dimenticata in sede di rinnovo contrattuale. Metteremo a disposizione il sunto del dibattito per rendere conto a tutti che ancora una volta aveva visto il giusto chi sosteneva la necessità di affrontare il problema.
Attività federative
Partecipazione di livello al convegno sulla campagna della sicurezza tenutosi venerdì a Verona; martedì riunione comitato tecnico del Cnel sulla logistica; mercoledì riunione Comitato Centrale Albo e riunione presidenza Unatras; giovedì riunione rinnovo CCNL.
Alla prossima
Paolo Uggè