La Settimana Sindacale Confederaledal 12 al 17 MAGGIO 2014

L’Autorità per la regolazione non deve essere un nuovo costo per l’autotrasporto
16 Maggio 2014
Costi minimi della Sicurezza
19 Maggio 2014

In sintesi le news della settimana.

SITUAZIONE GENERALE

E bravo il presidente del Consiglio! Si fa bello con il bonus di 80 euro ma le coperture le trova tagliando le risorse anche all’autotrasporto. (Forse sulle coperture non avevano torto gli uffici tecnici del Senato). Mi pare allora emerga la strumentalità del tentativo di qualcuno che cerca di scaricare le responsabilità del taglio, su singoli componenti del Governo.
La scelta è dell’Esecutivo nel suo insieme che ha deciso un ulteriore intervento lineare ed i ministeri hanno solo l’obbligo di applicarlo.

Far pagare agli altri decisioni le cui ricadute positive sui cittadini., soprattutto quelli meno abbienti, (pensionati, lavoratori incapienti etc) sono da verificare, è un modo di affrontare le scelte di politica economica che sa molto di vecchio e poco di nuovo (ma queste sono mie considerazioni personali).
Siamo rimasti basiti pertanto, e tutti insieme  abbiamo espresso con fermezza il nostro disaccordo, sentendo le comunicazioni che il sottosegretario De Caro, a nome del Governo, ha effettuato nel corso dell’incontro di martedì al Ministero dei Trasporti con le quali comunicava un nuovo taglio alle risorse destinate al settore. Le federazioni dell’autotrasporto (chissà ora se Trasporto Unito proclamerà subito un fermo), pur dichiarandosi in disaccordo sul modo di procedere hanno tuttavia scelto di non assumere posizioni immediate in attesa di verificare altri sviluppi sui quali valutare i comportamenti dell’Esecutivo. Verrà fatto in seguito.
Motivo della scelta la necessità di non danneggiare le imprese che in questa fase ancora difficile continuano a soffrire. I dati resi noti dal convegno di Confcommercio attestano che il Pil/trasporti diminuirà ancora dello 0,3% nel 2014. Appare del tutto evidente, quindi, che l’esigenza primaria delle imprese rimanga quella di “avere cassa”.
Il Sottosegretario ha anche assicurato però che: entro due settimane saranno corrisposti il bonus ecologico ed i contributi alla formazione; entro la fine del mese verrà convocato l’Albo e che il Ministro è intervenuto sul Ministero dell’Economia perché sia assicurato, attraverso controlli mirati, il rispetto delle regole.
Inoltre sono stati definiti, per contrastare il fenomeno del cabotaggio abusivo, gli emendamenti necessari a cambiare la normativa come convenuto. Sono questi aspetti di indubbio interesse che hanno indotto le federazioni a rinviare al nuovo incontro, che si terrà nelle prossime settimane, la valutazione complessiva.
Un ulteriore elemento si aggiunge per avvalorare la sospensione del giudizio e deriva dal fatto che, a fronte dei tagli indicati al Governo, è stato garantito che il via libera della Ragioneria  (peraltro il Dm è stato firmato ieri dal Ministro Lupi), dovrebbe ottenersi entro pochi giorni; il che, usiamo con prudenza il condizionale, consentirebbe il trasferimento delle risorse.
Le federazioni, dunque, se da un lato non hanno condiviso l’impostazione illustrata; dall’altro, al fine di evitare ulteriori e dannosi allungamenti dei tempi e soprattutto autonome scelte, non in linea con l’obiettivo (la cassa), hanno preferito fornire indicazioni sui criteri del nuovo riparto. Questo ridurrà di cinque milioni c.a gli sconti sui pedaggi e 11mil. c.a. sul fondo di rotazione.
Su questo aspetto, che ha fatto registrare la contrarietà di una federazione, occorre rendere noto che secondo un calcolo prudenziale effettuato, sia dal Ministero che dal rappresentante delle federazioni del trasporto all’interno del comitato di gestione del fondo, le risorse, che sono, anche se in modo contenuto, incrementate di circa 8 mil di euro rispetto all’anno scorso, dovrebbero essere sufficienti a soddisfare le esigenze dell’anno 2014. Queste le ragioni del comportamento di tutte le federazioni.
Fare polemiche su una scelta che non riduce i trasferimenti alle imprese nell’anno e che accelera la messa a disposizione delle risorse ci pare funzionale alla sola visibilità di chi non ha potuto, non essendo presente all’incontro, rappresentare le proprie ragioni ed ha scelto di farle conoscere, attraverso la strada del comunicato stampa del quale non possiamo che prendere atto, ma che non è frutto di conoscenza diretta.
Una nuova tegola sembra invece abbattersi sul Sistri dopo che l’Autority competente ha dichiarato che l’appalto assegnato senza procedura di gara non pare compatibile con le disposizioni vigenti. Cosa succederà non lo sappiamo. Manteniamo ferma la posizione più volte espressa in merito.
Grande afflusso di operatori al convegno confederale sui trasporti e la logistica, superiore alle aspettative. Un grosso ringraziamento a tutti coloro, ai collaboratori della segreteria in particolare, che hanno contribuito al successo dell’iniziativa.
Molta partecipazione anche nel pomeriggio al seminario tecnico sui contratti di prossimità che la federazione, d’intesa con la Confederazione, ha voluto organizzare.
Infine si è svolto anche l’incontro con l’Authority dei trasporti, chiesto dalla Confederazione, per un chiarimento circa i contributi da versare. Sull’Autorità dei trasporti vi sarebbe molto da dire. La mia posizione è sempre stata netta:
No ad una sovrastruttura che interferisca sull’attività del Ministero che è e deve restare il vero interlocutore delle federazioni. In merito ho voluto rilasciare una dichiarazione, riportata sul sito.
In settimana si è riunita anche la presidenza Unatras che ha affrontato la questione dei costi minimi del cabotaggio e del personale in affitto per il quale una riunione apposita si è tenuta.

CABOTAGGIO E CONTROLLI

Anche su questi argomenti, cabotaggio abusivo e ricorso, sempre più diffuso, al personale in “affitto”, si è dibattuto in un incontro tenutosi anche con i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo più volte indicato quella che dovrebbe essere, come si prevede anche nel protocollo sottoscritto dal Governo il 28 novembre u.s., affrontato il problema. Le normative che introducono il principio della responsabilità oggettiva per il vettore estero, non in grado di documentare la regolarità del servizio che sta effettuando e l’incremento delle sanzioni, come sopraddetto, dovrebbe essere inserito in una legge in corso di approvazione.
Intanto anche la vicina Francia sta definendo una norma di legge che potrebbe rivelarsi inadeguata. Si deve attendere la definitiva approvazione. Stiamo seguendo con i nostri uffici europei che sono in contatto anche con la federazione francese gli sviluppi. Ancora una volta qualcuno disconosce e si differenzia rispetto a quanto condiviso e sottoscritto tre mesi fa sugli interventi per ostacolare il cabotaggio abusivo. Continuiamo a ritenere che quella sia la strada più percorribile. Lasciamo ad altri sostenere richieste che, se attuate e fino ad oggi mai concesse, finirebbero per essere applicate anche alle nostre imprese che operano nei traffici internazionali. Saremo presuntuosi ma crediamo che, come avvenuto per i costi della sicurezza dove fu proprio la stessa organizzazione a sostenere le norme che oggi sono oggetto di contestazioni, tra qualche tempo avremo un mutamento delle idee anche sul cabotaggio. Come è noto sono solo i paracarri a rimanere fermi.
Solo per ricordare ma questo non è un comportamento nuovo. Anni fa si contestava il D.lgs n. 286 ed oggi, insieme a Confindusria lo si condivide. Non possiamo che compiacerci; la Fai lo ha sempre condiviso e difeso. E solo per spirito unitario ha sostenuto con coerenza e correttezza l’idea di altri.
Intanto nell’incontro di giovedì con le organizzazioni dei lavoratori si è registrato il silenzio di chi solo con i comunicati si propone come sostenitore di richieste. Non è un atteggiamento nuovo e dimostra quanto sia più facile esprimersi con comunicati che con interventi. (queste notizie mi sono state fornite da chi era per noi presente all’incontro). Nel futuro proseguirà il confronto avviato.

LA PRESIDENZA UNATRAS

Si è riunita per un esame della situazione, dopo l’incontro con il Sottosegretario. Nell’occasione si è affrontata la questione dei costi minimi. La decisione presa a maggioranza è quella che punta a non rifiutare alcun confronto con la committenza industriale nei confronti della quale esiste una piena disponibilità, come si è sempre verificato, di trovare soluzioni modificative. Le nostre posizioni sono semplici e chiare. Il confronto va fatto prioritariamente con l’utenza primaria produttiva, partendo dai contenuti del 286, anche se arricchiti, per garantire professionalità. Chi effettua inoltre la vezione deve avere alcune certezze. Questa posizione, a quanto leggiamo, non sembra raccogliere il consenso di tutti che perseguono nei contatti con chi non da valore aggiunto al rapporto ma cerca in gran parte dei casi solo il proprio tornaconto. Niente di illegittimo ma contro gli interessi degli operatori che hanno gli automezzi. Rispettiamo queste scelte, ma non le condividiamo. Accordi che mettono in discussione principi come la responsabilità condivisa o il diritto di rivalsa non ci pare siano utili a tutelare la categoria.
In sintonia con la posizione Unatras, Conftrasporto , (non chi scrive. E’ una vecchia teoria  tentare di dividere la persona dalla struttura) non parteciperà all’incontro che la Confetra ha organizzato ed al quale ha voluto cortesemente invitarci, escludendo aprioristicamente alcune realtà associative con le quali abbiamo da tempo una forte intesa. I cambiamenti li facciamo insieme e noi per abitudine non lasciamo mai a piedi nessuno.

INCONTRO CON AUTHORITY DEI TRASPORTI

Chiesto dal Presidente Sangalli la nostra confederazione ha avuto l’incontro con l’Authority che si è recentemente costituita ed ha subito richiesto un contributo alle imprese. Ovviamente la posizione rappresentata è stata anche quella di Conftrasporto. Noi non riconosciamo all’Autorità il diritto di occuparsi delle questioni dell’autotrasporto (in tale tesi che discende dall’interpretazione della legge siamo in sintonia con le posizioni espresse dal Ministero dei Trasporti); non intendiamo accettare passivamente le richieste di versamento dei contributi. Apprendiamo che altre realtà confederali ne chiederebbero l’estensione a tutte le imprese, indipendentemente dal fatturato. Come spesso avviene con le differenziazioni si finisce per fare del male a tutti. La norma di legge non indica un limite del fatturato per il versamento contributivo, individua la percentuale del contributo all’1% ed assegna ad una semplice delibera dell’Autorità il compito di fissarne l’entità. Oggi lo 0,4 ma domani? Qui il tentativo di confederazioni che dicono di voler tutelare il trasporto è uno solo coinvolgere tutti nel versamento. Con il risultato che tra qualche tempo tutti si troveranno a pagare quanto verrà richiesto dall’Autorità, cioè la percentuale massima.  Non condividiamo la scelta di sovrastrutture che producono solo complicazioni e costi all’attività delle imprese. Per questo è stata rilasciata la dichiarazione diffusa alla stampa. (vedi comunicato).

IL CONVENGO CONFEDERALE

Sono stati più di 350 gli intervenuti al convegno organizzato dalla Confcommercio/Conftrasporto di mercoledì 14 maggio. Presenti il vice presidente della Commissione europea On. Antonio Tajani di Forza Italia, la vice segretaria del Pd On. Debora Serracchiani, intervenuti al termine delle relazioni di Raffaele Aiello (Snav), Michele Elia (Rfi), Pasquale Russo (Conftrasporto).
Il presidente Sangalli e chi scrive hanno aperto e chiuso i lavori. Il dibattito si è sviluppato sulla relazione che Il dottor Mariano Bella, direttore del Centro Studi confederale, ha presentato e che ha mostrato uno spaccato diverso rispetto ai luoghi comuni presenti sui trasporti.
Vi consigliamo vivamente di leggere le riflessioni di Bella che potrebbero essere utili anche per il seminario di studi che terremo a Parma il 14 e 15 giugno, in concomitanza con l’Assemblea Generale.
In particolare il presidente Sangalli ha ribadito come sia fondamentale che le scelte politiche mettano al centro l’operatore che abbia la disponibilità dei mezzi in quanto è il confronto diretto tra chi produce e chi trasporta che può dare l’evoluzione decisiva verso la soluzione dei problemi del settore. Le figure intermediarie parassitarie, invece, non danno valore aggiunto.
Da segnalare infine come l’on. Debora Serracchiani abbia evidenziato la necessità che nei tagli non debbano essere inclusi quelli dedicati alla formazione, purchè seria, degli operatori e come si debba assicurare che l’interconnessione delle modalità sia garantita senza penalizzare particolari settori che sono colpiti dalla piaga della concorrenza sleale nelle prestazioni lavorative che colpisce imprese e lavoratori. Anche il vice presidente della Commissione Tajani,condividendo molti degli spunti della relazione del dottor Bella, ha invitato a condividere la necessità di rafforzare il rapporto con coloro che rappresentano veramente gli interessi nazionali in Europa.

Desidero ringraziare tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzazione e quelli che hanno voluto con la loro partecipazione dimostrare, in modo tangibile, il senso di appartenenza e di condivisione all’attività della nostra realtà associativa. Non vi erano funzionari e dirigenti che riempivano la sala comandati per dimostrare una elevata partecipazione come avviene presso altre realtà. In sala erano presenti nella gran parte operatori del trasporto.

ELEZIONI EUROPEE

Per una politica europea che non penalizzi il trasporto

E’ stato predisposto, come annunciato, il documento sintetico da utilizzare per la prossima tornata elettorale per coloro che volessero (sarebbe utile ed importante farlo) contattare candidati o forze politiche al fine di segnalare agli associati coloro che si ritrovino nelle posizioni avanzate da noi.
Chi è interessato, e non lo avesse ricevuto (è già stato inviato), può recuperarlo direttamente dalla segreteria.
Rammento a tutti l’importanza della partecipazione al voto. Chiedo a voi tutti una riflessione e un voto responsabile. E’ vero che i media ci trasferiscono l’immagine di una classe politica che fa schifo. Pur tuttavia ricordiamoci che spetta a noi decidere il nostro futuro.
Se parteciperemo non potremo comunque rammaricarci in quanto avremo almeno tentato di dare il nostro apporto per una tutela dei nostri diritti. Se non parteciperemo altri decideranno per noi. Andando a votare, pur se con sforzo notevole, evitiamo anche di cadere nella trappola di coloro che con demagogia e irresponsabilità puntano solo allo sfascio ma non propongono nulla.
Ricordiamo che nelle votazioni europee sono previsti i voti di preferenza e questo significa che oltre ad una scelta ponderata sul partito, che a giudizio di ognuno tutela al meglio gli interessi del Paese e della categoria, potete contribuire a scegliere anche il parlamentare.
Questo è il senso della nostra iniziativa che non finisce mai, come non lo è mai stato anche nel passato, con la giornata delle elezioni ma che consente di instaurare un rapporto chiaro senza con questo incorrere nella fattispecie del voto di scambio con i nuovi parlamentari.
Il voto è un dovere! Esercitarlo è un nostro diritto!

NEWS IN PILLOLE

Debbo correggere una notizia non propriamente aderente a quanto avvenuto e relativa all’annuncio dell’ avvenuta sottoscrizione di un patto di consultazione preventiva. Per errore è stata inserita tra le federazione firmatarie la Fedit che invece ha solo sottoscritto per presa visione. Me ne scuso. Non è certo mia intenzione forzare la mano a chicchessia. Ognuno deve rispondere ai propri organismi ed associati non a me o ad altri estranei.

Si è svolto l’incontro nel pomeriggio per il lavoro di stesura del Ccnl e l’incontro con le forze sindacali sulle questioni cabotaggio e sul distacco dei lavoratori del quale ho relazionato sopra.

Alla prossima.

Paolo Uggè