Roma, 18 Gennaio 2013
EUR13020
SM
Oggetto: audizione della Commissione europea, sulla revisione della normativa in materia di cabotaggio.
Lo scorso 17 Gennaio si è svolta un’audizione davanti alla Commissione europea, con all’ordine del giorno l’introduzione di possibili modifiche alla normativa comunitaria in materia di accesso al mercato del trasporto internazionale di merci, con una particolare attenzione alle tematiche legate al cabotaggio terrestre. Infatti, l’esperienza sin qui maturata ha messo in risalto la difficoltà, da parte degli Stati membri, di poter controllare efficacemente i requisiti previsti dall’attuale normativa comunitaria (Regolamento 1072/2009) per l’esercizio dell’attività di cabotaggio, che ricordiamo essere i seguenti:
– l’ingresso nel territorio dello Stato U.E diverso dal paese di immatricolazione del mezzo, a seguito di un trasporto internazionale;
– il numero massimo di operazioni consentite, pari a 3 nell’arco di 7 giorni dallo scarico del trasporto internazionale in entrata.
D’altro canto, l’intenzione della Commisisone è quella di introdurre una liberalizzazione sempre più marcata di questa tipologia di trasporti (scollegandoli, ad esempio, dallo svolgimento di un trasporto internazionale in entrata), accompagnandola con misure che rendano più incisivo il controllo sui vettori esteri come, ad esempio, l’applicazione delle disposizioni in materia di distacco dei lavoratori e la creazione di un registro nazionale in cui iscrivere obbligatoriamente le operazioni svolte in regime di cabotaggio.
Le associazioni presenti (tra cui anche la Conftrasporto) hanno ribadito in maniera compatta, la necessità di prevedere dei limiti allo svolgimento di questo tipo di attività, tenuto conto di una serie di problematiche che, allo stato attuale, impediscono una competizione ad armi pari tra i Paesi della U.E; si pensi ad esempio al differente costo del lavoro tra gli Stati della vecchia Europa e quelli entrati di recente (es. Polonia ed Ungheria), che uno studio ordinato dalla Commissione U.E ha stimato nell’ordine del 60%, ed alla difficoltà di controllare il rispetto della legislazione sociale, compresa la normativa sul distacco dei lavoratori.
Nel prendere atto delle richieste formulate dal mondo associativo, la Commissione ha tuttavia evidenziato che saranno introdotti elementi per un’ulteriore apertura dei mercati al cabotaggio e che, inoltre, molto probabilmente la nuova normativa in materia conterrà il principio della responsabilità solidale tra il committente ed il vettore, per le violazioni commesse da quest’ultimo nell’esecuzione del trasporto di cabotaggio; principio che, com’è noto, per i trasporti nazionali, l’Italia ha oramai introdotto da anni grazie alla riforma del mercato dell’autotrasporto attuata con il D.lgvo 286/2005.
Cordiali saluti
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