Una risposta politica ferma e chiara quella assunta da R.ET.E Imprese Italia e dal Movimento Cooperativo con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio ed al ministro Matteoli che elimina i dubbi che erano stati innescati da Confindustria attraverso prese di posizione che hanno visto coinvolti anche esperti del diritto comunitario e dei trasporti e rafforza il valore dell’intesa raggiunta dal sottosegretario Giachino a nome del Governo.
I testi delle lettere chiedono esplicitamente che sia portato avanti con sollecitudine e con ogni iniziativa utile le modifiche alle leggi vigenti che disciplinano l’attività e i rapporti tra committenti e autotrasportatori che devono realizzarsi nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza sociale e della circolazione.
Un’intesa, lo ribadiamo ancora una volta, legittima che non prevede in alcun modo tariffe o prezzi ma che completando la riforma sulla liberalizzazione regolata, coinvolge nelle responsabilità, tutti i soggetti che concorrono ad una attività di trasporto.
Le posizioni di Confindustria escono fortemente indebolite e sono invece confermate le sottolineature che, nel dare notizia dell’avvenuto accordo, evidenziarono come milioni di imprese, attraverso le associazioni di rappresentanza, si riconoscevano in nome della trasparenza, legalità e tracciabilità per garantire sicurezza sociale e della circolazione ai consumatori e ai cittadini a quanto concordato con il Governo.
Paolo Uggè