

La situazione di disagio, creatasi a causa delle abbondanti precipitazioni verificatesi nei primi giorni di dicembre, è stata affrontata, come spesso succede, non in modo razionale ed approfondito ma con le solite caratteristiche di sempre, poco utili a ricercare le soluzioni migliori, e che sono il pressappochismo, l’emotività e lo sciacallaggio.
Nego decisamente che le responsabilità possano essere addossate alla categoria in generale dei camionisti. Chi lo sostiene è in malafede o è uno sciacallo. Risponde invece alla realtà affermare che quei camionisti che o si sono fatti cogliere impreparati, o circolavano senza catene a bordo sono poco professionisti, irresponsabili e colpevoli.
Fermo restando che, e ne siamo tutti ben consapevoli, in talune situazione l’uso delle catene può non essere risolutivo. Se un obbligo esiste, comunque sia, è necessario rispettarlo.
Questo, per quanto riguarda le dichiarazioni su quanto avvenuto mi pare essere la valutazione più rispondente ai fatti per la parte che riguardano i comportamenti di alcuni conducenti dei mezzi pesanti.
Occorre inoltre verificare, anche questo è certo, la tempestività degli interventi e la funzionalità della rete, se esiste, di pronto intervento. Non c’è dubbio che se i mezzi spargi neve e sale sono stati messi in circolazione in tempi ritardati significa che il sistema va modificato.
Per una analisi approfondita il ministro Lunardi, molto opportunamente, ha deciso di affrontare le tematiche suddette in una apposita riunione tecnica, coinvolgendo i soggetti direttamente interessati all’attività di trasporto.
In quella occasione occorrerà esaminare, oltre agli elementi prima ricordati, anche la tempestività dei servizi di informazione e le possibilità reali di poter sospendere, durante la fase critica, la circolazione dei mezzi pesanti su tutta la rete stradale interessata ai fenomeni di precipitazioni intense.
Le decisioni dovranno però essere assunte non sotto l’influsso dell’emotività e dell’emergenza ma rientrare in una metodologia, comunemente definita, evitando che decisioni di blocco del traffico possano essere assoggettate alle sole valutazioni di qualche soggetto che, anziché limitarsi a gestire le emergenze, divenga di fatto il dominus delle decisioni di interrompere la circolazione nel Paese in ogni occasione.
In tutte queste vicende si è dovuto constatare come da dichiarazioni complesse siano stati estrapolati concetti che sono serviti a diffondere versioni parziali e talvolta distorcenti, le intenzioni di coloro che le hanno rilasciate.
Il caso più evidente sono le dichiarazioni, attribuite al Presidente Palenzona. Chiunque può confrontare il comunicato ufficiale, come risulta sul sito dell’Aiscat, con le frasi riportate da taluni organi di stampa o con alcuni pezzi di interviste, diffuse dai mezzi di comunicazione. Nessuno, in buona fede, troverà elementi di generalizzazione o volontà di criminalizzazione ma la giusta scelta tendente ad enucleare i comportamenti non professionali ed a ricercare, attraverso il confronto, le possibili soluzioni ai fenomeni che hanno ingenerato le situazioni di difficoltà.
Smettiamola allora di farci male da soli. Non prestiamo il fianco a coloro che tentano sempre di inserire polemiche pretestuose e fuorvianti e soprattutto non mettiamo in dubbio mai la genuina volontà di chi condivide le preoccupazioni, le speranze e conosce le difficoltà e ci ha dimostrato di lavorare con equilibrio alla ricerca di soluzioni utili a tutti, autotrasportatori compresi.
Pasquale Russo – Segretario Generale Conftrasporto
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Redattore: Segreteria Generale Conftrasporto