Un contributo dal Presidente FAI Sicilia – dott. Giuseppe Bulla
Sono grato al vice Presidente ed Assessore regionale al Turismo e Trasporti, on.le Bufardeci, che, in una recente intervista, parlando delle Ferrovie dello Stato, alla domanda ?ma cos? la Regione non entra in conflitto con le Ferrovie?? ha risposto: ?Si, ma io voglio il conflitto con le Ferrovie, perch? finora non hanno speso niente ed hanno ritardi sulla progettazione, sul piano delle scelte, su tutto?.
Il motivo di questa riconoscenza va attribuito al fatto che, l’on.le Bufardeci, ha consapevolmente interpretato il sentimento di tutti i siciliani nei confronti di un Ente di Stato, che ha cancellato dalla sua carta geografica il Meridione, in generale, e la Sicilia, in particolare.
In primis la ns. Regione, dove le Ferrovie non hanno, fino ad oggi, speso un euro ed hanno accumulato un ritardo di circa 3800 giorni sulla progettazione della velocizzazione del trasporto in Sicilia.
E’ ben presente, nella memoria di tutti, la cerimonia con cui, regnante il prof. Romano Prodi, il Ministro delle Infrastrutture, oggi grande giustiziere, on.le Antonio Di Pietro, ?dispose? il dirottamento della TAV Berlino ? Napoli ? Palermo sulla Napoli/Bari, cos? come altrettanto viva la gioia perversa dei vari Diliberto e Pecoraro Scanio, che vedevano cos? ?completata? la loro opera di distruzione del Ponte sullo Stretto.
Acqua passata, osserver? qualcuno! Fino ad un certo punto dico io! Perch?, se ? finalmente tornata percorribile la strada della costruzione del Ponte, nessuno ci ha ancora assicurato il recupero della progettazione della Berlino ? Napoli ? Palermo.
I siciliani sanno che costruire il Ponte, senza la TAV, o, l’autostrada Salerno/Reggio Calabria, costituirebbe l’ennesima beffa dei poteri forti nei confronti della sfortunata terra di Sicilia.
Per tutte queste regioni, ritengo sacrosanta la vertenza della Regione Sicilia nei confronti delle Ferrovie dello Stato, che hanno considerato il Meridione, un’appendice coloniale dell’Italia che produce e lavora.
Auspico che la situazione dei trasporti meridionali possa presto essere oggetto di una vera e propria ?Conferenza Nazionale?, promossa ed organizzata dalle Regioni del Sud Italia e della Sicilia in particolare.
Viviamo in un Paese in cui tutti urlano per ottenere ?giustizia?. La vogliono i cittadini minacciati nella loro sicurezza; la vogliono i gruppi conculcati nei loro diritti; la vuole il Nord con il ?federalismo fiscale?.
Ritengo, finalmente, sia giunto il momento in cui si debba pretendere giustizia anche da parte di un territorio, il Sud e la Sicilia, trascurati ed offesi dalla politica miope di un’Azienda, che rappresenta lo Stato in maniera tanto deplorevole e faziosa.
f.to
dott. Giuseppe Bulla