I consigli sono bene accetti, gli insulti no !!

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Il gioco delle parti è sempre esistito da che mondo è mondo. Solitamente uno fa la parte del moderato o del buono mentre l’altro insulta o si mostra più cattivo. Nella mia vita ho sempre seguito la teoria dell’ascolto e successivamente della decisione, evitando il condizionamento di altri.
Qualcuno ricorderà che nel mondo dell’autotrasporto un noto personaggio del mondo associativo suddivideva il mondo in due parti: i bastardi e i co….oni. Non per conoscenza diretta, ma per informazione da fonte insospettabile, conosco il posto assegnatomi. In tutta la mia esperienza associativa, dunque, ho sempre cercato di operare nel rispetto delle decisioni degli organismi rappresentativi imprenditoriali dell’unica federazione della quale sono stato dipendente. Certamente nella formazione delle decisioni non ho mai lesinato il mio parere, sostenendo le mie teorie anche con forza, ma le decisioni sono sempre appartenute agli imprenditori. Forse, anche per questo, sono stato indotto proprio da loro a ritornare, dopo l’esperienza di governo, ad occuparmi dei problemi del settore. Per me è motivo di orgoglio.

Le risultanze dell’impegno di governo possono essere condivise o criticate; una cosa nessuno può permettersi di affermare che siano state il frutto di decisioni non condivise. A tutte le richieste o sollecitazioni che provenivano dalle associazioni rappresentative ho sempre prestato attenzione e cercato di dare risposte risolutive. Coloro che non condividono quanto realizzato possono liberamente non convenire ma non ergersi a censori, soprattutto se nel passato avevano sostenuto posizioni che poi hanno scaricato le loro conseguenze sull’attività delle imprese, (ci ricordiamo del raddoppio delle licenze o le regole dell’accesso alla professione) oppure pensare che i tanti dirigenti delle altre associazioni protagoniste nella ricerca di mediazioni siano degli incapaci o peggio ancora venduti.

Quando le nuove associazioni dimostreranno di avere la rappresentanza della gran parte della categoria diverranno interlocutori anche se questo non significa di certo che le loro richieste troveranno risposte positive da chi è legittimato a fornirle.

In attesa che tale evoluzione si determini non può essere consentito di denigrare il lavoro di tanti dirigenti che non la pensano come loro.

Per parte mia sono sempre pronto, per le responsabilità che mi competono, ad ascoltare tutele proposte che le realtà rappresentative intendono sottopormi, senza confusione di ruoli e nel rispetto di tutti, come ampiamente dimostrato anche nel passato. Oggi, lo riconfermo, la categoria ha una opportunità in più, quella di avere una diretta rappresentanza nelle istituzioni pronta a sostenere le richieste e le proposte che perverranno. Il buon senso dovrebbe indurre tutti a reprimere le pulsioni personali che, pur se appartenenti ad ogni uomo, non dovrebbero guidare coloro che si pongono come interlocutori nuovi (?)

Da oggi, pertanto, non prenderò in considerazione le insinuazioni, le bassezze e gli insulti. Continuerò, spiace per chi non se ne da pace, ad operare per e nel mondo del trasporto, pronto a farmi da parte quando la gente che mi ha richiesto mi farà comprendere che il mio compito è esaurito. Sarò sempre disponibile al confronto di chi me lo chiederà ma non certo a fornire le armi a chi ha bisogno di visibilità di utilizzarmi per raggiungere i propri obiettivi.

Paolo Uggè

Fonte: Pres.te FAI Paolo Uggé
Redattore: Segreteria Generale