

Di seguito le principali attività settimanali.
SITUAZIONE GENERALE
Nessun sviluppo significativo si è registrato nella settimana per quanto riguarda il nostro settore.
Da contatti informali sappiamo che si sarebbero concluse le verifiche e sarebbe alla firma del Ministro il decreto di ricostituzione del Comitato dell’Albo.
La settimana si è concentrata sulle iniziative politiche e sui lavori parlamentari che hanno visto la Camera, impegnata sulla discussione della riforma della legge elettorale; mentre il Governo nella individuazione delle misure per dare una scossa positiva all’economia.
La legge elettorale è stata approvata e passa ora la vaglio del Senato mentre il Governo ha deciso le linee dei propri interventi, utili a far ripartire l’economia. Non ci uniamo ai giudizi che sono stati espressi, per il motivo che non esiste alcun provvedimento. L’Esecutivo ha infatti approvato una relazione contenente gli interventi che saranno effettuati ma occorre leggere i dispositivi.
Nella revisione della spesa infatti si fanno cenni anche sull’autotrasporto. Vorremmo capire se, e come, il Governo intenda procedere. E’ pur vero che il Ministro Lupi ha rilasciato alla stampa una dichiarazione rassicurante sul taglio alle risorse (ricorderete la nota stampa diffusa in proposito) condividendo il principio che un Governo serio non procede in modo unilaterale a modificare degli impegni assunti. Pur tuttavia è più prudente ottenere dei chiarimenti. Noi siamo perché il colloquio con il Governo prosegua nel rispetto dei ruoli di ognuno e proprio per questo l’Unatras ha richiesto un incontro con il Ministro.
Non posso evitare ancora di evidenziare quanto sia decisiva la dimostrazione di compattezza tra tutte le federazioni dell’autotrasporto. Il rischio, che mi sembra evidente è il tentativo di ripetere quanto fallì nel 1994. Il leader che parla al popolo scavalcando il passaggio con le rappresentanze di interessi. Oggi si prova a rimettere in discussione i corpi intermedi; è la vecchia logica del “divide et impera”. Così l’Esecutivo di turno potrà in tutta tranquillità realizzare i propri disegni contando proprio sull’assenza di forze organizzate che si fanno portatrici di interessi diffusi. Da soli non si conta niente; tutti insieme siamo l’autotrasporto. Questo slogan va rilanciato con forza prima che sia troppo tardi.
Vi annoierò con i riferimenti a Giorgio Gaber ma diceva: un uomo che grida da solo il suo no è un pazzo; dieci, cento migliaia di uomini che gridano lo stesso no possono cambiare il mondo! Oggi è un richiamo di grande attualità.
Non dimentichiamolo mai. Chi vuole indebolire il ruolo dei corpi intermedi punta a questo.
intanto
Mercoledì il consiglio generale di Confcommercio ha intanto approvato il manifesto riguardante le esigenze del mondo delle imprese da presentare alle forze politiche per la prossima competizione elettorale europea. Il manifesto, che affronta anche i temi del trasporto della logistica, è stato con alcune integrazioni approvato e sarà diffuso nei prossimi giorni.
In settimana si è lavorato alla predisposizione del documento sulle autostrade del mare con proposte e analisi che verranno presentate nel convegno confederale dl giorno 2 aprile p.v. Sono proseguiti i lavori preparatori sulla terza giornata del trasporto e della logistica che Confcommercio Imprese per l’Italia sta organizzando per il 14 maggio. Un appuntamento che consente alla Confederazione delle imprese del commercio e dei servizi di confrontarsi con esperti e rappresentanti del Governo. Questa volta il 14 è prevista anche la presenza del Commissario Europeo, sui temi del trasporto e della logistica.
LA FAI CON I SUOI LEGALI VINCE DUE BATTAGLIE SUL RECUPERO DEL BONUS FISCALE
Mentre altri chiacchierano o hanno visioni oniriche sul futuro dei sistemi di rappresentanza e degli interessi delle imprese di trasporto, la Fai, quella che fa, ha portato avanti e vinto due battaglie per le imprese alle quali era stato richiesto, tramite decreto ingiuntivo, il recupero del bonus fiscale che era stato concesso negli anni ‘90. I nostri uffici legali erano stati messi a disposizione della imprese che avevano ricevuto la richiesta della restituzione del bonus fiscale, considerato illegittimo da una sentenza della Corte di Giustizia europea. Il Ministro Bersani, allora titolare dei trasporti, aveva con un provvedimento di legge cambiato la natura giuridica del credito sostenendo non si trattasse di un credito di natura tributaria.
Il Ministero, a fronte del mancato pagamento richiesto alle imprese, ha dovuto chiedere con un atto ingiuntivo il riconoscimento dell’obbligo. Tale impostazione è stata contestata dai legali che hanno assistito quelle imprese coinvolte che hanno seguito i suggerimenti della nostra federazione.
Vi sono state anche imprese che hanno preferito versare quanto richiesto, e noi abbiamo rispettato la scelta. Ma non volendo venir meno a dare un tutela a chi riteneva ingiusto il recupero, abbiamo dato l’opportunità di seguire la strada legale che aveva, a nostro parere, valide motivazioni giuridiche.
Due recenti sentenze, una del Tribunale di Roma e l’altra di Salerno, hanno accolto la tesi sostenuta dell’impossibilità di modificare la natura giuridica di un elemento. I decreti ingiuntivi sono stati dichiarati nulli ma soprattutto, è stato riconosciuto il difetto di giurisdizione del giudice ordinario e quindi accolta la tesi che il credito è di natura tributaria e segue una procedura diversa anche per la prescrizione.
Una certa soddisfazione da parte nostra che rafforza ancora una volta quanto sia importante l’azione di tutela da parte di federazioni che non seguono la politica ma cercano di tutelare le imprese.
LA SICUREZZA E GLI INTERESSI GENERALI
Le conclusioni della Commissione europea alla quale si era rivolta la committenza per ottenere una dichiarazione di incompatibilità, rispetto ai principi comunitari, sembrano rafforzare le tesi di chi ha operato per introdurre norme a salvaguardia della sicurezza stradale.
La Commissione formula due ipotesi alternative sulla vicenda dei costi minimi. La prima sostiene che se i criteri della legge siano sufficientemente precisi per garantire che i rappresentanti presenti nell’Osservatorio perseguano in modo effettivo gli interessi pubblici prefissati e sussista in capo al Ministero il controllo e il potere di ultima istanza, le norme non ricadono nelle fattispecie collegate all’incompatibilità.
La seconda ritiene che le norme potrebbero essere considerate incompatibili a meno che ne sia accertata la proporzionalità nel perseguire i fini imperativi di interesse generale quali la sicurezza stradale e la qualità. Oggi, a giudizio della Commissione, il Governo italiano non avrebbe dimostrato a sufficienza il criterio della proporzionalità.
Ovviamente questo è il parere della Commissione, che per inciso non sembra aver approfondito la normativa, visto che una buona parte della relazione tratta la questione dell’Osservatorio che, come è noto a tutti ma sembra essere sfuggito alla Commissione, non esiste più. La decisione finale spetta alla Corte che si esprimerà in merito.
E’ nostro parere comunque che appare del tutto evidente quanto la sicurezza e la qualità abbiano fini imperativi tali da consentire a determinate condizioni (proporzionalità) l’identificazione di misure.
Queste conclusioni dovrebbero indurre il ministero ad intervenire per ricercare le soluzioni atte a condividere un percorso utile a tutti. Garantire la sicurezza e il rispetto delle regole, come sostiene la stessa Commissione europea.
Tutti ricorderanno l’intervento che, grazie alla Confederazione, è stato fatto per controbilanciare gli interventi contrari alla norma portati avanti da una parte della committenza.
Noi abbiamo comunque la coscienza a posto con i nostri associati. Altri non sappiamo né è nostra intenzione indagare in merito.
NONDUM MATURA EST (tanto non è ancora matura…)
Vulpes adpetebat in alta vinea…. (una volpe guardava vogliosa in una vigna dell’uva) più o meno così incomincia, se i ricordi non mi tradiscono , una delle favole di Fedro.
Ebbene anche nel nostro settore circola una volpe che si pone degli obiettivi e a volte li pretende e se la prende pure con chi non li condivide. Quando si rende conto però che non sono raggiungibili si ritira sostenendo che non gli interessavano. Il problema è che, a volte, le tesi sostenute rischiano di essere solo una questione di visibilità. Continuiamo a farci del male.
ATTIVITA’ FEDERAZIONE
Come avevo preannunciato giovedì ho potuto incontrare i consigli direttivi Fai delle Marche e degli Abruzzi, oltre ad alcuni operatori che volevano confrontarsi sui temi del settore. Un incontro molto utile che mi ha consentito di raccogliere l’invito lanciatomi di uscire dalle “stanze ovattate” per incontrare degli operatori. L’ho fatto ed ho potuto riscontrare una identità di vedute. Si rafforza in me, quindi, quanto la linea della nostra federazione sia in sintonia con il comune sentire di coloro che posseggono gli automezzi ed esercitano l’attività. Mercoledì si è tenuto il consiglio generale confederale e incontri al ministero sulle Cemt ed altre questioni internazionali.
Alla prossima.
Paolo Uggè