La Settimana Sindacale Confederaledal 15 al 19 luglio 2013

NOR13223 – Accesso alla professione. Aggiornamento dei quiz e dei casi pratici costituenti le prove d’esame per il trasporto su strada di merci (e viaggiatori).
19 Luglio 2013
INT13224 – Trasporti internazionali. D.D. 9 Luglio 2013, recante disposizioni applicative per il rilascio delle autorizzazioni al trasporto internazionale.
22 Luglio 2013

In sintesi le iniziative settimanali

SITUAZIONE GENERALE

La ripresa dei confronti con il Governo e quelli interni con le associazioni territoriali, che lo hanno richiesto, sono state le attività che hanno impegnato la dirigenza della federazione nella settimana. Il Segretario Pasquale Russo si è potuto così rapportare con i consigli direttivi di Torino, Alessandria, Bergamo, Brescia e con i Consigli regionali del Veneto e interregionale della Campania e Lazio. Non v’è dubbio alcuno che la “questione costi minimi” suscita parecchio interesse sia nei molti che la condividono e ne chiedono la strenua difesa, che di quelli (pochi) che non la ritengono risolutiva per la categoria.
La stragrande maggioranza tuttavia concorda su una posizione molto netta e ritiene indispensabile, nella fase attuale, non modificare le norme che, anzi, devono essere rafforzate da una adeguata politica dei controlli.
Venerdì 26 luglio in Consiglio nazionale e Comitato Esecutivo Conftrasporto esamineremo gli ultimi sviluppi ed insieme decideremo quale strada prendere.
Nel corso delle riunioni presenteremo due proposte di delibere con le quali impegneremo i vertici di entrambe le realtà associative a non partecipare in alcun modo ad incontri con la committenza che abbia come obiettivo la stipula di accordi tra le parti. Il compito di intervenire in materia di costi della sicurezza e’ di stretta competenza della parte pubblica, quindi del Governo. E’ mia intenzione garantire che non vi sia alcun coinvolgimento in trattative che portino alla stipula di accordi di settore tra le parti. Ricordo a tutti che la vigente normativa, che vieta accordi o patti di cartello, è molto rigida e prevede sanzioni pesanti sia per le imprese che per le federazioni che partecipano. Chiederò, quindi, agli organi deliberanti che si esprimano in tale senso. Questo non significa che sui temi generali del trasporto e su quali siano le migliori soluzioni per dare competitività al nostro sistema non vi possano essere incontri con tutti coloro che sono interessati. Credo, anzi, che questi confronti debbano essere ricercati ma al solo scopo di definire questioni legate alle scelte di politica dei trasporti della legalità etc. Il frutto degli incontri saranno poi, a seconda delle libere scelte di ogni parte , inoltrate al Governo che, nella sua discrezionalità, agirà come meglio ritiene.
Nessuno interpreti questa necessaria decisione per un disimpegno della federazione. Noi, sia ben chiaro, valuteremo le decisioni che assumerà l’Esecutivo e trarremo a posteriori le conclusioni. Se queste saranno in linea con le aspettative della categoria, bene. Nel caso così non fosse assumeremo le decisioni che riterremo utili a tutela delle imprese che rappresentiamo e, sulle iniziative da intraprendere, apriremo un confronto prima all’interno dell’Unatras e successivamente anche con altre federazioni.

L’INCONTRO AL MINISTERO DEI TRASPORTI

Nella giornata di mercoledì le parti si sono ritrovate al Ministero, sotto la Presidenza del Sottosegretario on. Rocco Girlanda e con la presenza del Consigliere del Ministro Giachino, per proseguire nel confronto avviato e tracciare la strada per ricercare, come auspicato dal Ministro Lupi, una soluzione che eviti di lasciare a terzi di assumere decisioni che riguardano in modo principiale le parti interessate.
L’occasione ha consentito ad Unatras di richiamare al rappresentante del Governo la necessità che sia la questione dei controlli mirati che delle risorse per l’anno prossimo non debbano essere tralasciate in quanto sarà sulla conclusione complessiva che l’Unatras si esprimerà, ma anzi debba trovare rapidamente, da parte dell’Esecutivo, ipotesi di soluzioni sulle quali misurarsi.
La richiesta che a nome di Unatras ho presentato sulla parte economica è di mantenere, anche per l’anno 2014 le risorse stanziate per il settore nell’anno corrente. Naturalmente ho comunicato la disponibilità a valutare l’introduzione di criteri diversi che debbono essere in linea con i principi comunitari.
Altrettanto ho voluto riproporre la questione legata alla posizione nuova assunta dalla Corte dei Conti che ha dato una sua interpretazione sulle scelte che, secondo prassi da sempre attuata in applicazione di Dpr e di pronunciamenti dei tribunali amministrativi, l’Albo ha attuato. Al di là delle valutazioni di merito quanto ho voluto evidenziare è l’inopportunità dell’intervento in un momento particolarmente difficile delle imprese. Bloccare la messa a disposizione di fondi per chi ha sostenuto i costi per la formazione del personale non pare una scelta avveduta. Nessuno vuol intervenire su competenze della Corte dei Conti ma è il “modus” e i tempi utilizzati che ci sembrano politicamente inadeguati al momento. Se la Corte vorrà stabilire nuove modalità che derivino da normative modificate nessuno si dichiarerà contrario ma oggi siamo convinti che l’utilizzo della valutazione politica sia la strada più adeguata.
Nessuno può pensare che la difficile situazione nella quale si trovano le imprese debba essere sottovalutata. Il rischio di iniziative di protesta che sfuggano alle stesse federazioni nazionali è evidente e sotto gli occhi di attenti osservatori. Il caso delle problematiche dei trasportatori siciliani che attendono ormai da troppo tempo delle risposte da parte della Commissione europea non può essere in alcun modo classificato come iniziativa scollegata alla sempre più difficile situazione generale.

IL BONUS ECOLOGICO

A tale proposito ho voluto richiamare all’attenzione del rappresentate del Governo come da tempo le federazioni nazionali abbiano evidenziato la difficile situazione nella quale si trovano in modo particolare le imprese della Sicilia. Tutte le federazioni, forse sarebbe stata più funzionale una azione comune ma ognuno ha agito per proprio conto, hanno assunto differenti iniziative per rimuovere i dubbi che la Commissione europea ha sollevato sulla proroga del bonus per i trasporti via mare. Noi abbiamo scelto la strada della sensibilizzazione attraverso contatti condotti dal nostro ufficio confederale di Bruxelles; altri hanno preferito sollevare formalmente la questione con memorie o lettere; altri ancora di operare sui parlamentari. Obiettivo comune: quello di dare una risposta agli operatori della Sicilia e di tutti coloro che hanno utilizzato le autostrade del mare.
A tale proposito desidero ricordare come nel nostro comportamento, conoscendo come si possono evolvere le situazioni, vi sia sempre stata serietà e correttezza nei confronti della categoria. La corsa ad apparire “i primi della classe” non ci appartiene quando sono in gioco gli interessi delle imprese. Noi riteniamo che gli atti divengano efficaci quando sono stati sottoscritti e resi pubblici, attraverso gli opportuni atti. Siamo anche in possesso di atti che riguardano le decisioni assunte da tempo. Abbiamo preferito nelle nostre comunicazioni lasciare intuire che si andava verso una soluzione del problema in quanto sapevamo quanto il governo, il Dipartimento trasporti e la rappresentanza italiana di Bruxelles, seguissero la vicenda. Tutto lascia presumere che si concluda positivamente per il bonus relativo all’anno 2010. A questo ci siamo attenuti, anche perché ciò che veramente conta è la soluzione del problema.
Il Sottosegretario ha confermato l’impegno del Governo che sta seguendo giornalmente gli sviluppi di tutte le questioni rappresentate. In particolar modo sul bonus ecologico , non ha nascosto la convinzione che la richiesta pressantemente posta dalle federazioni a nome delle imprese associate possa avere una evoluzione positiva. L’onorevole Ghirlanda ha ricordato come la decisione definitiva sul bonus sia di competenza delle autorità comunitarie, nei confronti delle quali il nostro Governo è stato, ed ancora lo è, molto attivo e che comunque la decisione dovrebbe essere in linea con le aspettative delle imprese.

ANCORA SUI COSTI DELLA SICUREZZA

Per quanto riguarda i costi minimi l’Unatras ha presentato un sintetico documento per titoli, con il quale ha confermato la propria disponibilità ad aprire un confronto a tutto campo, con l’obiettivo di approfondire le questioni riguardanti le normative in vigore. Due sono gli aspetti prioritari che non potranno rimossi: la garanzia che chi va sulla strada debba avere il diritto di percepire i costi della sicurezza, che come lo stesso ministro Lupi ha definito non sono tariffe (se il ministero volesse rivedere i concetti di calcolo è una sua scelta sulla quale non potremo che esprimerci a tempo debito) el’individuazione di uno strumento a garanzia del rispetto delle nuove disposizioni che eventualmente il Governo dovesse decidere di emanare.
L’Unatras ha tenuto infine a rammentare l’impegno del Governo a fornire in sede comunitaria le ragioni che hanno indotto il Parlamento italiano ad introdurre i costi minimi, ottenendo la conferma di tale volontà del Ministro.

LE POSIZIONI DELLA COMMITTENZA

La Committenza confindustriale ha comunicato la volontà a voler approfondire le questioni per poter fornire al Governo proprie ipotesi su come generare condizioni di legalità, professionalità e qualità nel settore, evidenziando come vi sia la necessità di governare un settore dove il rispetto delle regole sia la modalità da assumere a riferimento. A tale proposito ha annunciato l’intenzione di voler provare ad elaborare delle proposte articolate da sottoporre al Governo per verificare se intorno ad esse si possa costruire una via d’uscita.
Non altrettanto disponibile è stato il presidente di Confetra che, sostenendo la contrarietà della sua associazione nei confronti di una norma sbagliata ed inutile, ha detto di riconoscersi nelle proposte già presentate e frutto di una intesa con Confindustria e Fita ma di non essere disponibile ad “inciuci”,in presenza dei quali non esiterebbe ad agire con denunce nei confronti dell’Antitrust, ed inoltre ha invitato il Governo a voler procedere ad emanare le norme che producano la sostituzione di una norma sbagliata.
Resta da spiegare perché le intese che lui sostiene siano state raggiunte con alcune realtà associative non siano inciuci mentre altre eventuali lo sarebbero. Inoltre le posizioni di indisponibilità rigida, rischiano di produrre solo altrettanti irrigidimenti che non aiutano ad una soluzione utile al Paese e non invogliano il ministero a ricercare ipotesi differenti.
Vogliamo rassicurare il Presidente Confetra che ben conosciamo quelle che sono le nostre possibilità di intervento e in tale ottica ci muoveremo senza alcun timore per le sue inopportune minacce.
In linea, ma non poteva che essere così con i contenuti dei manifesti sulla politica dei trasporti presentato pubblicamente nei due convegni tenutesi presso la confederazione, la posizione espressa invece dalla delegazione di Confcommercio. Il rispetto delle regole , della legalità e la lotta ad ogni forma di abusivismo sono nel Dna della confederazione e quindi ogni soluzione che il Governo volesse assumere, pur se con l’obiettivo di migliorare l’operatività delle imprese che sempre più sono chiamate a confrontarsi con i principi del mercato europeo, non può che trovare condivisione e contributo propositivo da parte della stessa. A tale proposito sarà fatto pervenire al Ministero alcune proposte in merito al solo scopo di fornire un contributo di idee.

RINNOVO CCNL

Contatti informali tra le parti interessate al rinnovo del contratto di lavoro, in attesa degli incontri che in qualche modo dovrebbero determinare una evoluzione nei rapporti tra le parti, si sono verificati in questi ultimi giorni. Alla luce di quanto è di nostra conoscenza passi in avanti non sono stati compiuti. Resta veramente incomprensibile il comportamento di chi si ostina a non ricercare soluzioni che portino ad una composizione degli interessi tra lavoratori ed imprese. Non credo sia necessario ricordare che se le imprese non riescono a competere in tema di costo del lavoro con i concorrenti europei, oggi esistono possibilità legittime di ricercare altre soluzioni che finiscono per riversarsi sui lavoratori incolpevoli. Forse uno sforzo che consenta di individuare per le imprese virtuose che mantengano i livelli occupazionali, rispettino le regole condizioni di flessibilità atte a recuperare incrementi di costi che deriverebbero dal rinnovo del contratto, dovrebbe essere realizzato. Comunque staremo a vedere, anche se, stando così le cose, la prossima settimana molto difficilmente si concluderà positivamente la vicenda del rinnovo contrattuale. Noi siamo sempre fiduciosi, anche se continuiamo a dover registrare il perdurare del disinteresse da parte dei rappresentanti dei lavoratori rispetto alla proposta di un confronto con le associazioni che rappresentano interessi omogenei.

ATTIVITA’ FEDERAZIONE

Martedì si sono tenute all’Albo comitati tecnici sull’informazione, sulle normative dei porti, dei collaudi, sull’accesso alla professione e su pareri e ricorsi. Sempre martedì si è svolta la riunione del fondo Forte.
Mercoledì in concomitanza con l’incontro al ministero dei trasporti sul quale abbiamo ampiamente riferito. La federazione con la partecipazione della Confartigianato trasporti ha rilanciato il tema della sicurezza e del rispetto delle regole come elementi necessari sui quali ricercare scelte di una politica dei trasporti utile alla competitività del Paese. La scelta di utilizzare una comunicazione attraverso una pagina su Il Giornale ha trovato molti apprezzamenti da parte delle nostre realtà.

Alla prossima.

Paolo Uggè