

Settimana questa ed anche la prossima, nelle quali “i ponti” la fanno da padrone. Se a questi poi si aggiungono le prossime elezioni amministrative, un rallentamento evidente nelle attività diventa consequenziale. Comunque argomenti da approfondire ve ne sono.
Nel dettaglio.
Governo e categoria
Il Senato ha dato via libera al decreto legge nel quale sono contenute alcune misure che erano state richieste al Governo e che riguardavano la questione dei traffici transfrontalieri per il trasporto di rifiuti oltre all’abrogazione della decadenza per il recupero trimestrale dell’accisa.
A questi non si devono dimenticare la norma che prevede il controllo biennale, anziché annuale del tachigrafo, lo slittamento per il versamento del contributo al Sistri. Questioni che risultavano aperte e che hanno trovato una soluzione favorevole per gli autotrasportatori.
Anche il decreto sulle sanzioni per le violazioni delle norme sui costi della sicurezza ha fatto il passo definitivo atteso. Avevamo già fatto accenno alle iniziative messe in atto da committenze tendenti ad ottenere un ulteriore rinvio del decreto sulle sanzioni per i costi minimi. Anche in questa occasione gli sforzi di chi concorda sul tema della sicurezza, ma in realtà opera e si mobilita per evitare l’entrata in vigore di quelle norme di legge, che invece se attuate la favorirebbero, sono stati vanificati.
Nessuno mira ad attribuirsi meriti ma una cosa è certa senza la compattezza della categoria saremmo oggi qui a lamentare una violazione rispetto alle intese intercorse e certamente l’autotrasporto avrebbe dovuto dare corso alle iniziative annunciate. Così non è stato. Ma è giusto rendere edotti gli operatori che, senza la determinazione e l’intervento del Ministro dei Trasporti Mario Ciaccia, che ha sostenuto le ragioni per le quali il Decreto sulle sanzioni doveva ottenere la sottoscrizione dei Ministri interessati, ancora oggi non avremmo il provvedimento atteso. Ognuno potrà fare le proprie riflessioni ma non può e non deve sfuggire come nonostante i tempi difficili gran parte dei temi che riguardano il nostro settore (non è che i provvedimenti inseriti nei decreti che sono stati convertiti siano arrivati per forza di inerzia) si stanno realizzando. E questo ci deve, senza paura di essere considerati reggitori del nuovo Governo, far concludere che l’Esecutivo sta, anche se in tempi più ampi di quelli da noi richiesti, attuando gli impegni assunti.
La comunicazione che abbiamo pubblicato del capo Dipartimento Ingegner Fumero illustra molti dei temi sul tappeto: alcuni risolti, altri ancora in via di soluzione. Occorre ovviamente che i tempi subiscano una accelerazione soprattutto quelle di natura economica che, alla luce del particolare momento, sarebbero di aiuto alle imprese.
Vorrei richiamare l’attenzione sulla questione legata all’attuazione delle normative sulla sicurezza per evidenziare come queste disposizioni diano proprio fastidio. Sottolineare come gli sforzi e gli articoli, (recentemente il giornale della Confindustria ha ritenuto di riprendere ancora l’argomento evidenziando che il 28 giugno il Tar si dovrà pronunciare sui contenuti di una delibera e non sulla validità delle normative di legge). Anche se ripetitivo, serve a riflettere. Oggi si apre una nuova fase che vedrà le associazioni impegnate a chiedere l’applicazione del decreto sulle sanzioni. E’ una battaglia per la legalità che continueremo a fare nell’interesse di tutti.
Questo aspetto ci induce ancora una volta a lanciare un appello a chi ha deciso di proclamare per la fine del mese un nuovo fermo del trasporto. Dopo quanto successo alcuni mesi fa (non vorrei essere accusato di strumentalizzazione ma un dramma ha pesato e pesa su tutti noi) non è possibile anziché ricorrere ad una iniziativa così dirompente: che non potrà dare i risultati sperati; che produrrà delle nuove divisioni tra la nostra gente, in quanto le associazioni dell’Unatras non aderiranno alla nuova azione, aprire un confronto che parta da questioni oggettive e tutti insieme si provi a far crescere in tutti la consapevolezza di quanto è veramente utile alle nostre imprese? Forse che gli operatori della Liguria che avevano proclamato un fermo, rientrato dopo l’avvenuta sottoscrizione da parte del Ministro Severino del Decreto sanzioni, non vivono gli stessi momenti di difficoltà? Eppure si sono anche loro messi in gioco per impegnarsi a far funzionare il sistema, cercando di non dividere ma per costruire, tutti insieme, quanto è possibile.
Forse qualcuno pensa che non comprendiamo le difficoltà degli operatori del mezzogiorno ed in particolare di quelli insulari? Solo che non ci sentiamo di illudere la gente con promesse intrise di tanta demagogia. Con loro vorremmo costruire un futuro fondato sulle cose possibili. Per questo, d’intesa con le Autorità, per sensibilizzare ancor più ed in modo visibile, la nostra associazione rappresenterà in modo civile il proprio disappunto. Siamo convinti che questo sia il modo di fare sindacato di impresa in questi momenti. Lo dico con chiarezza Se il fermo sarà la risposta al nostro appello responsabile non potremo che dissociarci chiedendo sia garantita la libertà di manifestare ma anche di lavorare. Tutti dunque facciano la loro parte. Il Governo per far sì che alle imprese sia dato il dovuto, accelerando gli aspetti burocratici; e le associazioni tutte per comprendere tutte insieme le cose possibili da ottenere.
Nelle prossime giornate nel corso degli incontri riusciremo a recuperare un po’ di competitività per le imprese intervenendo e chiedendo modifiche al calendario dei divieti. Non sarà semplice ma la strada oggi è quella del dialogo costante, fino a che è possibile, e noi ci proveremo.
Dal Parlamento europeo una decisione quanto mai adeguata è stata assunta nella scorsa settimana. Il capogruppo del Pdl On. Mario Mauro ha potuto evitare che, come proposto da altre forze politiche, si introducesse un incremento sul diesel, respingendo la proposta della Commissione europea che intendeva eliminarne i vantaggi fiscali. L’episodio, per ora superato grazie al voto ottenuto dal Parlamentare italiano, (sarebbe interessante conoscere la posizione di altri parlamentari italiani che nel nostro Paese si dichiarano sostenitori delle esigenze delle imprese del l’autotrasporto), sembra essere accantonato anche se temiamo che si possa ripetere, deve indurre tutti noi a riflessione.
Se questa enorme stupidaggine si fosse attuata qualcuno pensa che con un fermo in Italia si sarebbe potuta risolvere? Ecco perché dobbiamo impegnarci maggiormente a far crescere consapevolezza in noi stessi ed anche in quelli che ci rappresentano in ogni sede decisionale.
Attività federative
Proseguono i preparativi per la presentazione del libro bianco e del manifesto sui trasporti che si terrà, secondo il programma già comunicato, il 16 maggio a Roma presso la Confederazione. Le adesione ricevute sono buone ma rinnovo a tutti la necessità di essere presenti.
È stata raggiunta l’intesa che ci consentirà di proseguire con la pubblicazione su “Il GIORNALE” di V. Feltri della rubrica settimanale sui problemi del trasporto.
La giornata sarà quella del lunedì, e si inizierà da lunedì 7 maggio. Ovviamente invitiamo tutti i nostri affezionati lettori a voler sostenere l’unica iniziativa che fa conoscere anche ai non addetti i problemi della nostra realtà.
Non vogliamo attribuirci meriti ma queste azioni aiutano a far crescere nella pubblica opinione la conoscenza delle nostre questioni. Questa è la dimostrazione di come possano essere utilizzate le risorse a favore della categoria. Sarebbe utile che, invece di coltivare invidia, altri seguissero la nostra scelta. I temi del trasporto diverrebbero patrimonio comune e tanti interventi sballati non troverebbero spazio.
Un esempio per tutti
A nessuno sarà sfuggito il tentativo, per ora siamo su questa dimensione, di autorizzare i veicoli eurocombi che, se introdotti no
n gioverebbero certo alla competitività nei traffici internazionali delle imprese italiane di autotrasporto. Non abbiamo registrato alcun intervento in merito, tranne il nostro. Può darsi che ci preoccupiamo per nulla e attribuiamo un significato sbagliato a quello che altri definiscono invece evoluzione. Coinvolgere in un approfondimento la pubblica opinione o le associazioni dei consumatori, tanto sensibili alla sicurezza dei loro rappresentati, potrebbe essere di grande utilità evitando così di sottovalutare una scelta che noi, nonostante qualche intervento, il che sta a dimostrare che il tema interessa, continuiamo a considerare devastante.
Alla prossima settimana.
Paolo Uggè