“Una sconfitta su tutta la linea, quella dell’Amministrazione di Milano e del suo Sindaco sull’obbligo dei sensori per rimediare alla questione dei cosiddetti ‘angoli ciechi’ per i mezzi pesanti che circolano a Milano”.
Così il presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (FAI), Paolo Uggè, che già ieri era intervenuto sulla sentenza del Tar della Lombardia, che ha bocciato l’ordinanza del sindaco Sala.
“Il Sindaco era stato messo sull’avviso con una diffida legale, correttamente notificata, con la quale si fornivano le motivazioni per le quali la delibera era illegittima – spiega Uggè – la Fai aveva offerto la propria collaborazione, ma sia Sala che l’assessore si sono ben guardati dall’aprire un confronto. Forse si sono fidati di affermazioni dei venditori delle decalcomanie che segnalano l’angolo cieco, oppure di coloro che tutelano i venditori degli strumenti tecnologici, peraltro non omologati, quini irregolari”.
“Il Sindaco non può sostenere di essere disinformato. I dati dimostrano il contrario: non poteva non sapere – incalza Uggè – Quindi, dovrà risarcire i danni, che non potranno essere scaricati sui cittadini milanesi. In tal caso ricorrerebbe un’altra fattispecie”.
“La sentenza del Tar non è sbagliata, come sostiene qualche saputello ambientalista che addirittura intima al ministro Salvini di emanare subito un provvedimento in sostituzione di quello bocciato – aggiunge il presidente Fai – La situazione è semplice: l’Unione europea provvederà, con suo provvedimento, a dare disposizioni su un argomento che tocca la sicurezza dei cittadini e i comportamenti di tutti i conducenti, ma che deve riguardare tutti i mezzi di trasporto che circolano in Europa. Solo dopo il ministero emanerà disposizioni. Per inciso, si ricorda che per chi entrava in città non esistevano cartelli che davano notizia dell’iniziativa (altra dimostrazione di superficialità). Se il rischio andava evitato, non poteva riguardare solo i conducenti di automezzi di imprese milanesi”.
“La Fai presterà tutta l’assistenza possibile ai danneggiati e invita nuovamente il sindaco a cercare il confronto, che purtroppo anche in questa occasione è venuto meno”, prosegue Uggè.
“Non possiamo che augurarci che si prenda atto della cantonata e non si dia retta a chi richiede un ricorso al Consiglio di Stato. Sarebbe un’ulteriore dimostrazione di scarsa capacità di comprendere. Si dia spazio alla ragione invece che alla demagogia”, conclude il presidente Fai-Conftrasporto.